Gravi ma stabili le sue condizioni, la prognosi resta riservata. Domani cauto risveglio
Nessun danno neurologico per il bimbo di 5 anni rimasto ferito nello schianto della funivia sul Mottarone. "Abbiamo concluso la risonanza magnetica mezz’ora fa. Fortunatamente non ha evidenziato danni neurologici nel bambino, sia a livello cerebrale sia del tronco encefalico e questo ci autorizza nella giornata di domani a cominciare un cauto risveglio del bambino", ha detto il direttore generale della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle.
Le condizioni del piccolo restano gravi, ma stabili. "E' sedato e intubato - ha spiegato Giorgio Ivani, direttore della rianimazione del Regina Margherita - ieri sera ha fatto un intervento per mettere in sicurezza le fratture che aveva agli arti inferiori e superiori". "La giornata di ieri - ha spiegato La Valle - è stata difficile dal punto di vista empatico ed emozionale, nonostante in ospedale si vedano tutti i giorni situazioni particolarmente drammatiche. Siamo rimasti tutti coinvolti come se fossero figli nostri". "La famiglia è qui, in ospedale, ma ha chiesto in questo momento il massimo riserbo, è in lutto per quello che è successo e in ansia per il bambino, non vuole per questo rilasciare alcuna dichiarazione" aggiungendo che chiedono di pregare con loro.
Al momento accanto al piccolo ci sono i nonni paterni e la zia, sorella del papà, arrivati ieri sera da Pavia e i nonni materni da Israele. Il piccolo è l’unico sopravvissuto della tragedia costata la vita a 14 persone. Nello schianto, tra le vittime, ci sono il papà e la mamma del bambino, un fratellino e i bisnonni materni.
"Ho saputo cosa era successo dai messaggi di WhatsApp" racconta la zia del bimbo di origine israeliana. "Ho cominciato a ricevere tanti ‘mi dispiace‘, e non capivo perché. Ho chiamato mio fratello che non mi ha risposto così come mia cognata, allora ho chiamato i contatti di WhatsApp dicendo che non avevo idea del perché mi mandassero quei messaggini...due ore dopo abbiamo ricevuto la conferma dai carabinieri e capito che mio nipote era vivo perché il suo nome non era nell’elenco". "Ho perso mio fratello, mia cognata, un altro nipotino - dice - e con loro sono morti anche i nonni di mia cognata, che dopo aver ricevuto il vaccino in Israele avevano deciso di venire in Italia per stare un po’ con i bis nipoti dicendo ‘cosa mai può succedere in Italia’".
Medico, da diciassette anni circa in Italia, la zia non si sbilancia sulle condizioni del bimbo che oltre alle fratture alle gambe, nello schianto ha riportato anche un politrauma. "Non sappiamo quale sarà la direzione, il trauma subito include il trauma cranico, bisogna vedere a lungo termine come andrà la situazione. Per adesso - conclude - siamo qui aspettando che ci facciano vedere il piccolo almeno da lontano".