
L’avvio positivo di Wall Street non è bastato alle borse europee, in rosso nella prima seduta della settimana. Tutta colpa del balzo dei prezzi dei prodotti energetici, che potrebbero far schizzare al rialzo l’inflazione di Eurolandia e spingere la Banca Centrale Europea ad anticipare il processo di normalizzazione monetaria.
La terza seduta consecutiva di rialzi per il Brent, in aumento In corrispondenza dello stop agli scambi in Europa dell’1,9% a 83,9 dollari al barile, ha favorito le performance dei titoli del comparto energetico come Eni (+1,25%), Tenaris (+2,38%) e Saipem (+0,75%).
Sul Ftse Mib, che ha evidenziato un -0,46% a 25.930,46 punti, chiusura in positivo anche per Ferrari (+1,36%), Moncler (+1,03%) e Generali (+0,53%). Sulla compagnia triestina, Fitch Ratings ha migliorato l’outlook da “stabile” a “positivo”.
Tra le performance peggiori troviamo invece tre pesi massimi del calibro di Mediobanca (-3,19%), Banco Bpm (-2,3%) e UniCredit (-0,75%). Lettera anche sulle utilities con il -1,14% di Hera, il -1,31% di A2A ed il -2,47% di Enel.
Sul completo, due velocità per Seco (+4,55%), che ha annunciato l’acquisizione del gruppo tedesco Garz & Fricke per 180 milioni di euro, e Safilo (-4,63%), nel giorno dell’avvio dell’aumento di capitale da 135 milioni. (in collaborazione con money.it)