Le proteste partirono dalla morte di due adolescenti, fulminati in una cabina elettrica, dove si erano rifugiati per sfuggire a un inseguimento della polizia
Mentre le banlieue francesi tornano ad infiammarsi, il ricordo va alle tre settimane di disordini che sconvolsero la Francia nel novembre 2005, quando Nicolas Sarkozy era ministro dell'Interno. Da allora vi sono stati numerosi episodi di rivolte nelle periferie urbane, con auto incendiate e vetrine infrante. A fare da detonatore, su uno sfondo di disagio sociale, emarginazione, difficile integrazione di una parte degli immigrati e rabbia giovanile, sono quasi sempre arresti, maltrattamenti della polizia, morti duranti inseguimenti o scontri con la polizia.
La rivolta del 2005 parte dalla morte di due adolescenti, Zyed Benna di 17 anni e Bouna Traoré di 15, morti fulminati in una cabina elettrica la notte del 27 ottobre a Clichy-sous-Bois, nella banlieue parigina. I due ragazzi vi si sarebbero rifugiati per sfuggire ad un inseguimento della polizia, in una versione dei fatti mai completamente chiarita. La loro morte provoca la notte stessa violenti scontri fra la polizia e i ragazzi del quartiere. Il 29 una marcia silenziosa attraversa Clichy-sos-bois e il sindaco chiede all'allora ministro dell'Interno Sarkozy di aprire un'inchiesta. Ma la situazione si tende nuovamente il 30 con una granata di gas lacrimogeno della polizia lanciata davanti ad una moschea cittadina gremita di fedeli.
E' allora che la rivolta dilaga in altri centri della banlieue parigina, specie nel dipartimento della Senna-Saint Denis, estendendosi anche ad altre città francesi come Rennes, Évreux, Rouen, Lilla, Valenciennes, Amiens, Digione, Tolosa, Pau, Marsiglia e Nizza. Ad alimentare le fiamme sono ancore parole sprezzanti di Sarkozy che promette "tolleranza zero" contro la 'racaille' (la feccia). Gli scontri, con centinaia di arresti e migliaia di auto bruciate e vetrine infrante, durano per ben tre settimane. L'otto novembre viene dichiarato uno stato d'emergenza, con misure di coprifuoco.
La rivolta del 2005 rimane la più grave ad aver incendiato le banlieu francesi. Ma più di una volta si sono riaccese le tensioni, portando a scoppi di violenza e atti di vandalismo. Nel 2017 il 22enne Théodore Luhaka viene stuprato con manganello dopo essere stato fermato per un controllo dalla polzia a Aulnay-sous-Bois, nella banlieue parigina. Centinaia di manifestanti si riuniscono davanti al tribunale di Bobigny, vengono vandalizzati dei negozi. In settimana numerosi commissariati vengono attaccati nella regione parigina e si verificano disordini anche a Marsiglia e Rouen. Nel dicembre 2022 è stata invece la vittoria del Marocca in una partita della Coppa del mondo a provocare scene di giubilo ma anche atti vi vandalismo.