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Focus economia, i dati del 2024 e le prospettive per la crescita

06 marzo 2025 | 17.03
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“I dati Istat confermano, come da sempre sostenuto con convinzione, che la finanza pubblica è in una condizione migliore del previsto”. Con queste parole il Ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti ha commentato i dati ISTAT relativi all’andamento economico del Paese nel 2024 e nei primi mesi di questo 2025. “L’avanzo primario certificato dall’Istat - prosegue - è una soddisfazione morale. La crescita corrisponde a quella che avevamo aggiornato a dicembre”. E aggiunge: “Naturalmente tutto questo è confortante ed è ragione di soddisfazione. Ma non possiamo fermarci - conclude - ora la sfida è la crescita in un contesto assai problematico non solo italiano ma che coinvolge tutta Europa”.

Tra i vari settori spinte superiori alla media sono arrivate delle costruzioni (+ 1,2% grazie ancora al residuo effetto superbonus) e dalle attività immobiliari (+ 2,7%). I servizi segnano un +0,6%. Più positivo il quadro per i conti pubblici. Il deficit si è attestato a -3,4% del Pil, a fronte del -7,2% nel 2023. In questo caso il dato è migliore delle stime del governo (-3,8%). Il debito pubblico è salito al 135,3% del Pil dal 134,6% del 2023. Il dato del debito è leggermente inferiore a quello indicato dal governo.

Si rafforza anche il mercato del lavoro, che a gennaio 2025, rispetto al mese precedente, vede la crescita degli occupati affiancata alla diminuzione dei disoccupati e degli inattivi. I dati diffusi dall'Istat mostrano un aumento dell’occupazione (+0,6%, pari a +145mila unità) che riguarda gli uomini e le donne, i dipendenti e gli autonomi, tutte le classi d’età ad eccezione dei 35-49enni tra i quali il numero di occupati diminuisce. Il tasso di occupazione sale al 62,8% (+0,4 punti). Il calo delle persone in cerca di lavoro (-0,6%, pari a -9mila unità) interessa gli uomini e tutte le classi d’età, con l’eccezione dei 25-34enni per i quali il numero di disoccupati cresce; tra le donne il valore rimane stabile. Il tasso di disoccupazione scende al 6,3% (-0,1 punti), quello giovanile al 18,7% (-0,3 punti). Commentando i dati, l'Istat sottolinea che a gennaio 2025 il numero di occupati è salito a quota 24,222 milioni. La crescita rispetto al mese precedente coinvolge i dipendenti permanenti, che salgono a 16 milioni 447mila, i dipendenti a termine (2 milioni 663mila) e gli autonomi (5 milioni 111mila).

Infine, l’inflazione annua nell’area euro a febbraio è calata al 2,4%, rispetto al 2,5% di gennaio, secondo la stima flash di Eurostat. Il tasso è superiore al consensus, la media delle stime degli analisti. L’inflazione core, al netto di alimenti, alcolici, tabacchi ed energia è calata dal 2,7% al 2,6%. Considerando le principali componenti, i servizi hanno registrato il tasso annuo più elevato a febbraio (3,7%, rispetto al 3,9% di gennaio), seguiti da alimentari, alcol e tabacco (2,7%, rispetto al 2,3% di gennaio), beni industriali non energetici (0,6%, rispetto allo 0,5% di gennaio) ed energia (0,2%, rispetto all’1,9% di gennaio).

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