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Pietro Calì: "c'è molta coerenza in questa offerta pubblica anche perché sono le due ex popolari, e non solo"
Mossa numero due sul risiko che coinvolge le ex popolari. Dopo l'Ops lanciata ieri da Bper, ecco la risposta della Banca popolare di Sondrio: "Operazione non concordata". Appuntamento fissato nei prossimi giorni dove sarà convocato un Cda dell'istituto valtellinese. Sullo sfondo dell'intera vicenda il Gruppo Unipol, guidato da Carlo Cimbri, azionista di controllo di entrambi gli istituti (detiene il 24% di Bper e il 19% di Popolare di Sondrio). Ne parliamo all'Adnkronos con Pietro Calì, analista finanziario.
Da Bper fanno sapere che l'Ops, anche se non è concordata, non è ostile
Sì, anche perché questa operazione ha una forte valenza industriale: c'è molta coerenza in questa offerta pubblica anche perchè sono le due ex popolari, le ultime due grosse rimaste. E non solo.
Cioè?
Il discorso è che c'è un po' la gara a fare queste operazioni in questa fase, l'obiettivo è non rimanere indietro. Diciamolo in modo semplice: un'Ops chiama l'altra.
I due istituti hanno lo stesso azionista, eppure l'Ops non è stata concordata
Può tranquillamente accadere, essendo i vertici dei due istituti diversi. In ogni caso, a mio avviso, si tratta di un'Ops molto meno rischiosa di quella lanciata ad esempio da Mps su Mediobanca. Dal punto di vista prognostico questa operazione rispetto alle altre è un pochino più agevole.
Perché?
Per tre aspetti che vanno messi in evidenza, il primo riguarda le sinergie: i due istituti hanno la stessa fabbrica prodotto, che in questo caso è Arca Sgr. Sia Bper che Popolare di Sondrio vendono e propongono tendenzialmente, anche se non esclusivamente, prodotti della stessa società Arca.
Il secondo aspetto?
Una perfetta complemetarietà territoriale tra Bper e Sondrio, in Emilia Romagna e Lombardia.
Il terzo?
Hanno lo stesso partner assicurativo: immaginati Monti dei paschi e Mediobanca che da domani, se l'operazione va in porto, si ritrovano con prodotti da collocare ai clienti molto diversi: in questo caso invece qui tu hai Unipol. E' difficile altrimenti tradurre le esigenze dei clienti in prodotti che non sono stati mai utilizzati. Poi diciamo che questo avviene in un contesto molto particolare.
I tassi che scendono...
Esattamanete, il mondo bancario - con i tassi che scendono - farà la maggior parte degli utili e dei guadagni sulle commissioni attive, cioè sugli investimenti dei clienti su cui farà pagare una commissione, e sempre meno sul margine di interesse: cioè sui prestiti. Avere compatibilità nei prodotti oggi è più importante rispetto a due anni fa.
Noto però che anche in questa Ops il premio non è altissimo
Esatto, io seguo alcune Opa o Ops sul Nasdaq che danno dei premi anche del 60-70%: qui invece i premi sono abbastanza risicati. Ma c'è una ragione: essendo un settore che è cresciuto molto, come corsi azionari e capitalizzazioni, non ha più senso dare premi elevatissimi.
Cioè?
I prezzi erano già saliti. Se pensi che Unicredit, Banco Bpm e anche Sondrio sono cresciute a doppia cifra negli ultimi due anni, in alcuni casi anche del 100%, capiamo che i premi sono bassi perché già li stiamo pagando molto di più rispetto a due anni fa.
Ma non sono sopravvalutate..
Assolutamente no, stiamo pagando 7-9 volte gli utili: sono valori nella media. Non è che stiamo pagando 100 volte gli utili come Tesla. (di Andrea Persili)