
L'Associazione: "I numeri confermano l'efficienza di Bps superiore a quella di Bper"
"Approccio ostile che non tiene conto di un dato: l'efficienza di Banca popolare di Sondrio è superiore a quella di Bper". I piccoli azionisti dell'istituto valtellinese non ci stanno e contestano le parole dell'Ad di Bper, Gianni Franco Papa, secondo cui il no della Banca popolare di Sondrio all'Ops sarebbe dettato dall'emozione, non dalla razionalità: "Questa dichiarazione - dicono - evidenzia un approccio ostile che ignora, o finge di ignorare, quale sia la realtà della Popolare di Sondrio, il radicamento con i territori e la modalità con cui opera".
La paura dei piccoli azionisti è semplice: "Visti i numeri che confermano l'efficienza di Bps superiore a quella di Bper", hanno timore "che Bper voglia ora attingere alle qualità di Sondrio per raggiungere i target davvero molto ambiziosi che si è prefissa”. Parole, rispondono alcuni esperti, che lasciano poco spazio alla considerazione che Unipol è azionista di entrambe le banche (19,8% di Bper e il 19,7% di PopSondrio) e abbia dato il via libero alla fusione: si prospetta l'arrocco? E se sì, come?
Rischi concreti da una fusione, dicono diversi analisti contattati dall'Adnkronos, non ce ne sono: Bper - questo il ragionamento - ha ampiamente dimostrato di poter dialogare col territorio (che esprime un settore industriale di punta) e potrà condividere con Sondrio tale attività. I due istituti - sottolineano- hanno la stessa fabbrica prodotto, che in questo caso è Arca Sgr; una perfetta complementarietà territoriale in Emilia Romagna e Lombardia. E condividono lo stesso partner assicurativo: Unipol. Rimane però un'obiezione, sollevata dal Cda dell'istituto valtellinese: l'offerta è stata lanciata in concomitanza con l’approvazione e la diffusione al pubblico dei risultati preliminari consolidati nell’esercizio 2024 di Banca Popolare di Sondrio". Per farla breve: al mercato non è stato dato il tempo di apprezzare pienamente i risultati conseguiti dalla banca nel corso dell’esercizio 2024, ampiamente superiori al consensus degli analisti. Un ritocco nell'offerta, si mormora, è quasi fisiologico. (di Andrea Persili)