Ma l'offerta, secondo fonti finanziarie, non è stata concordata tra le parti e sarà considerata ostile. L'ad Mps Lovaglio: "Operazione indicata al Mef nel 2022, liberi di fare acquisizioni, ministero non ha posto limiti"
Mps comunica il lancio di un’offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni di Mediobanca per un corrispettivo totale di euro 13,3 miliardi, interamente in azioni. Dalla business combination - si legge in unanota dell'istituto - nascerebbe "un nuovo campione nazionale nel settore bancario italiano", che si posizionerebbe "al terzo posto nei segmenti chiave, con una forte complementarità di prodotti e servizi e caratterizzato da un business mix altamente diversificato e resiliente, con rilevanti sinergie industriali il nuovo gruppo proteggerà e favorirà lo sviluppo dei due già forti brand Mps e Mediobanca, preservandone il posizionamento e le competenze uniche e consentendo alle famiglie e alle imprese italiane di accedere a una piattaforma di servizi bancari più ampia e integrata".
L'operazione Mps-Mediobanca - secondo quanto comunica l'istituto senese - favorirebbe "la valorizzazione dei talenti di entrambe le organizzazioni, grazie alle opportunità di arricchimento e integrazione reciproca, generando innovazione e crescita significativa creazione di valore per tutti gli azionisti con una maggiore redditività rispetto ai business standalone (rote pro-forma di circa il 14%) e una forte solidità patrimoniale (cet1 ratio pro-forma a circa il 16%), unitamente a un dividendo sostenibile e in aumento premio del 5,03% rispetto al prezzo ufficiale di Mediobanca del 23 gennaio 2025".
Con l'offerta su Mediobanca, Mps "punta a raggiungere una significativa redditività e a mantenere una forte solidità patrimoniale, anche grazie al contributo delle sinergie industriali attese e delle DTA", le attività fiscali differite, comunica ancora il gruppo, spiegando che sono stimate circa 700 milioni di euro di sinergie ante imposte all’anno mentre "la transazione permetterà di beneficiare del valore delle DTA di MPS, facendo leva su una base imponibile consolidata più elevata. Il nuovo Gruppo sarà, infatti, in grado di accelerare l’utilizzo di 2,9 miliardi di euro di DTA nei prossimi sei anni, con 0,5 miliardi all’anno e un significativo beneficio di capitale". Quanto alle sinergie ante imposte a regime sarebbero per circa 300 milioni "rappresentate da sinergie di ricavo, per circa 300 milioni da sinergie di costo e circa 100 milioni da sinergie di funding".
Mps prevede che l’esecuzione dell'offerta sia completata entro il terzo trimestre del 2025 e che l'operazione comporti costi di integrazione pari a circa 600 milioni di euro al lordo delle imposte, da sostenere nel primo anno di attività.
Sono tuttavia - si segnala - "previsti benefici significativi per gli azionisti di entrambe le banche con la distribuzione di un dividendo per azione (Dividend per Share) sostenibile e in crescita nel periodo, un incremento a doppia cifra degli Earnings per Share (EPS) adjusted, una generazione organica di capitale superiore all’utile netto che permette un crescente DPS con un pay-out ratio fino al 100% dell’utile netto, preservando al contempo una forte solidità patrimoniale".
“Con questa operazione di natura industriale vogliamo segnare un nuovo approccio nel percorso di consolidamento del settore bancario che in maniera innovativa crea valore da subito sia per gli azionisti di MPS che di Mediobanca, e ritengo anche per l’intero sistema Paese". Lo sottolinea l'Amministratore Delegato di Banca Monte dei Paschi di Siena, Luigi Lovaglio.
"Puntiamo - aggiunge - a un nuovo campione nazionale, con due brand di eccellenza, che vogliamo proteggere e ancor più valorizzare. Un nuovo e moderno gruppo bancario altamente competitivo, leader in business specialistici chiave e con una forte solidità patrimoniale, che si pone l’obiettivo di svolgere in modo sempre più virtuoso il ruolo di sostegno a famiglie, imprese e comunità locali", ha dichiarato Luigi Lovaglio, Amministratore Delegato di Banca Monte dei Paschi di Siena. “Insieme e a beneficio di tutti gli azionisti, abbiamo l’opportunità di creare un player con un modello di banca globale bestin-class e resiliente, facendo leva su competenze distintive e complementari, capillari reti distributive e agili piattaforme digitali. Una combinazione di business unica di talenti, know-how, brand e valori".
Sarebbe - conclude - "La giusta sintesi per un’eccellenza italiana su cui costruire un futuro di crescita e innovazione a beneficio di clienti, dipendenti, azionisti e tutti gli altri stakeholder”.
L'Offerta pubblica di scambio (Ops) lanciata da Mps su Mediobanca non è stata concordata tra le parti e sarà quindi considerata di natura ostile. Secondo fonti finanziarie, il Consiglio di amministrazione di Mediobanca dovrebbe riunirsi nei prossimi giorni per valutare la situazione.
L'operazione annunciata oggi, l'amministratore delegato di Mps Luigi Lovaglio l'aveva indicata al Mef a fine 2022, in seguito alla chiusura dell'aumento di capitale da 2,5 miliardi. "Ho incontrato il ministro dell'Economia" Giancarlo Giorgetti "presentando tre opzioni" che prevedevano di "andare avanti da soli, oppure di fare un'operazione tra pari o fare un'operazione con Mediobanca. Adesso è giunto il momento", ha detto l'ad nel corso della call sull'operazione lanciata sull'istituto di Piazzetta Cuccia.
"Volevamo fare un'offerta allettante a Mediobanca. A volte bisogna pensare un pochino più in grande, guardando al futuro e non solo al breve termine. Il progetto che abbiamo presentato è un'offerta amichevole, per unire le forze e diventare un attore leader sul mercato", ha poi spiegato. Monte dei Paschi di Siena "è libera di fare acquisizioni" non avendo "limiti imposti dalla Dg Comp", ha quindi sottolineato.
"Il Mef non ha posto nessun limite a questa operazione. Il progetto - ha ribadito - è molto interessante per gli azionisti di entrambe le banche e saremo in grado di dire quanto valore riusciremo a creare con questo progetto innovativo".
"Manterremo entrambi i marchi" perché "riteniamo che siano necessari i professionisti di elevato livello che ci sono in Mediobanca adesso", ha poi ribadito l'ad di Mps.
"Non vogliamo far sparire il marchio - ha detto ancora - perché la forza della nuova realtà è fare leva sulla diversificazione di business e ricavi, continuando ad attrarre nuovi talenti e permettere a Mediobanca di concentrarsi sulle attività tipiche di investimento che sono nel suo Dna".
"Non cambiamo il payout ratio previsto per il 2024"al 75%, ha assicurato l'ad dell'istituto. "Abbiamo un impegno con gli azionisti e siamo abituati a mantenere le promesse", ha aggiunto.