
L'Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di Morellato Spa per accertare una presunta violazione dell’articolo 101 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (Tfue), consistente in condizioni commerciali che vietano ai propri distributori autorizzati la vendita dei prodotti del fornitore sui marketplace e sulle piattaforme terze. Lo rende noto l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Morellato, primario operatore nel settore della produzione, commercializzazione e vendita di gioielli e orologi, sia a marchio proprio sia tramite altri marchi, proprietari e in licenza (Sector No Limits, Philip Watch, Lucien Rochat, Live Diamond, Oui&Me, La Petite Story, Chronostar, Favs, Bluespirit, Christ, Brinckmann & Lange, Cleor, D’Amante, Noélie, Maserati, Chiara Ferragni, Trussardi, Esprit, Jette, Guido Maria Kretschmer), sottolinea l'Antitrust, "ha infatti stipulato accordi di distribuzione selettiva in cui vieta esplicitamente agli esercenti l’utilizzo dei marketplace per la vendita dei suoi prodotti, riservandosi l’utilizzo delle piattaforme digitali di vendita, quali store dedicati sul marketplace (ad esempio Amazon)".
Secondo l’Autorità il divieto previsto da Morellato nei contratti di distribuzione sull’utilizzo di piattaforme terze potrebbe ostacolare per i propri distributori l’uso efficace di Internet nella vendita dei prodotti a determinati clienti o in determinati territori, come previsto dal Regolamento (Ue) n. 720/2022 della Commissione europea. Ieri i funzionari dell’Autorità, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno svolto ispezioni nelle sedi di Morellato Spa.
Cosa ne pensa l'associaizone dei consumatori Codacons
Bene per il Codacons l’istruttoria avviata dall’Antitrust su Morellato per presunta intesa restrittiva della concorrenza.
"I divieti imposti ai distributori attraverso accordi commerciali tesi a limitare le modalità di vendita di gioielli e orologi di una pluralità di marchi riconducibili a Morellato, si ripercuotono in modo diretto sui consumatori", spiega il Codacons. "La minore concorrenza causata da tali limiti da un lato riduce le possibilità nelle scelte di acquisto degli utenti, che non possono ad esempio ricorrere a marketplace o piattaforme web, dall’altro ha effetti negativi diretti sui prezzi praticati al pubblico, con un doppio danno per i consumatori", aggiunge.
"Per tale motivo - conclude l'associazione - riteniamo positiva l’indagine avviata dall’Antitrust che potrà accertare l’eventuale esistenza di illeciti a danno del mercato e dei consumatori".
Cosa risponde la società Morellato
Morellato conferma l’avvio di una istruttoria dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) per presunte restrizioni verticali alla distribuzione dei propri prodotti. La Società nella giornata di ieri è stata oggetto di accertamenti ispettivi, durante i quali, con lo spirito che le è proprio, ha prestato all’Agcm tutta la dovuta collaborazione, fornendo ogni informazione richiesta''. Così la società in una nota.
''Nel merito di quanto ipotizzato dall’Agcm in sede di avvio-si sottolinea-Morellato, riservandosi di meglio approfondire le prospettazioni dell’Autorità, ritiene di avere sempre agito nel pieno rispetto della legge e, in particolare, del diritto della concorrenza, nonché delle migliori pratiche commerciali del settore di riferimento, con l’obiettivo unico di migliorare l’esperienza di acquisto dei clienti. La Società confida, pertanto, che nel corso del procedimento le proprie ragioni verranno accolte e condivise''.