
Lo riporta la classifica Banking 500 stilata da Brand Finance
Le banche italiane continuano a correre. I brand di 15 istituti bancari nazionali hanno aumentato il loro valore del 31% rispetto allo scorso anno. E a guidare la classifica ci sono Intesa Sanpaolo e Unicredit. È quanto emerge dalla classifica Banking 500 stilata da Brand Finance che vede le principali 500 banche del mondo ordinate per valore del trademark (Iso 10668), cioè per il valore generato dalla capacità di attrarre clienti con la propria immagine e reputazione.
Con un valore di 10,9 miliardi di dollari, pari al 18% della capitalizzazione al 1° gennaio 2025, Intesa Sanpaolo risulta essere il brand italiano di maggiore valore. La crescita del 36% ha permesso a Intesa di scalare 14 posizioni raggiungendo così il 28° posto nella Banking 500 2025. Una crescita dovuta anche ad un brand estremamente forte e focalizzato sulla crescita organica. UniCredit, secondo classificato grazie ad una crescita del 35%, ha raggiunto un valore pari a 4,7 miliardi di dollari, al netto dei brand esteri Hvb, Bank Austria e Zagrebacka Banka, che porterebbero il valore complessivo di UniCredit a superare i 6 miliardi di dollari.
Gli istituti bancari italiani sono stati protagonisti di una crescita molto rapida e nettamente superiore sia alla media (+13%) delle 500 banche presenti in classifica sia a quella di quasi tutti i paesi con le banche più rilevanti. I motivi della crescita sono presto chiari. La scalata è stata favorita, oltre che dagli elevati tassi di interesse degli ultimi mesi, anche da una buona gestione complessiva e dalla forza di attrazione. Brand Finance ha infatti classificato quasi tutte le banche italiane presenti nella classifica con il livello AA Molto Forti.
"In un sistema dove la banche hanno beneficiato di alti tassi di interesse e quindi di un mercato favorevole, i nostri istituti bancari sono riusciti a migliorare notevolmente le proprie performance di attrazione dei clienti - spiega all'Adnkronos il senior consultant di Brand Finance Massimo Pizzo. E quando i tassi caleranno? In quel momento, sottolinea Pizzo, le banche italiane "saranno più preparate ad attrarre clienti di altri istituti perché godono di un'opinione migliore. Guardando le 15 banche italiane in classifica si vede come siano più forti della media, anche più delle tedesche".
UniCredit, al centro delle attenzioni per le operazioni su Commerzbank e Banco Bpm, risulta avere un brand più forte rispetto quello dell'istituto guidato da Michele Castagna "in tutti gli indicatori chiave come reputazione, considerazione, raccomandazione e loyalty. Questo potrebbe indicare che, nel medio termine, la trasformazione da Banco Bpm a Unicredit, potrebbe valere l’investimento del rebranding" aggiunge Pizzo. Nel caso di una piena acquisizione del Banco Bpm, Unicredit dovrà valutare se mantenere il brand Banco Bpm separato oppure trasformarlo in Unicredit oppure considerare le vie di mezzo come il doppio brand, come ha continuato a fare Banco Bpm con la Banca Popolare di Milano e il Banco Popolare.