
Tutti gli scenari
Norges Bank comunica che voterà la lista proposta da Mediobanca per il rinnovo del Cda di Generali nell'Assemblea del 24 aprile di Trieste. Tre le liste in campo per il rinnovo del Cda del Leone, in vista dell’assemblea del 24 aprile, dove si stima un’affluenza attorno al 70%. Mediobanca punta sulla continuità: nove consiglieri uscenti, incluso l’Ad Philippe Donnet. Il gruppo Caltagirone propone sei nomi, tra cui Fabrizio Palermo. Assogestioni presenta una lista di minoranza con quattro candidati indipendenti, guidati da Roberto Perotti.
Gli scenari? Diversi. Almeno cinque o sei. Ma tre quelli fondamentali. Primo scenario: vince la lista Mediobanca. Porta a casa almeno nove seggi. Gli altri quattro si spartiscono tra Caltagirone e Assogestioni, in base ai risultati. Se Assogestioni supera il 5%, entra con un consigliere e Caltagirone ne prende tre. Se il distacco è minimo e Assogestioni va forte, possibile un due a due. Se invece resta sotto soglia, i quattro seggi vanno tutti a Caltagirone.
Secondo scenario: vince Caltagirone. Ottiene il massimo disponibile: sei posti. Se Assogestioni supera il 5%, il CdA si compone di sei consiglieri Caltagirone, sei Mediobanca e uno Assogestioni. Se Assogestioni resta sotto soglia, il risultato è sette a sei per Mediobanca. In questo caso, paradossalmente, Caltagirone ha tutto l’interesse che Assogestioni entri. Serve per evitare una maggioranza pro-Mediobanca. Con una nota: il Cda resta organo decisionale.
Terzo scenario: quello ibrido. Il più probabile. Un board frammentato, senza una guida chiara. La governance dovrà trovare un equilibrio interno. “È lo scenario più realistico”, dice all’Adnkronos l’economista Bocconiano Michele Calcaterra. “Una vittoria netta di Nagel o di Caltagirone è meno probabile. Il compromesso - spiega - non è una resa, ma un’occasione. Anche se vince Donnet, sarà chiamato a trattare. Il sistema finanziario italiano vive di equilibri, non di imposizioni".