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Generali, domani l'Assemblea tra Unicredit e l'affaire Natixis

Generali, domani l'Assemblea tra Unicredit e l'affaire Natixis
23 aprile 2025 | 12.08
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Pronti, via. Prossima fermata: Generali. Tre le liste in campo per il rinnovo del Cda del Leone, in vista dell’assemblea di domani, dove si stima un’affluenza attorno al 70%. Mediobanca punta sulla continuità: nove consiglieri uscenti, incluso l’Ad Philippe Donnet. Il gruppo Caltagirone propone sei nomi, tra cui Fabrizio Palermo. Assogestioni presenta una lista di minoranza con quattro candidati indipendenti, guidati da Roberto Perotti.

Gli scenari? Diversi. Almeno cinque o sei. Ma tre quelli fondamentali. Primo scenario: vince la lista Mediobanca. Porta a casa almeno nove seggi. Gli altri quattro si spartiscono tra Caltagirone e Assogestioni, in base ai risultati. Se Assogestioni supera il 5%, entra con un consigliere e Caltagirone ne prende tre. Se il distacco è minimo e Assogestioni va forte, possibile un due a due. Se invece resta sotto soglia, i quattro seggi vanno tutti a Caltagirone.

Secondo scenario: vince Caltagirone. Ottiene il massimo disponibile: sei posti. Se Assogestioni supera il 5%, il CdA si compone di sei consiglieri Caltagirone, sei Mediobanca e uno Assogestioni. Se Assogestioni resta sotto soglia, il risultato è sette a sei per Mediobanca. In questo caso, paradossalmente, Caltagirone ha tutto l’interesse che Assogestioni entri. Serve per evitare una maggioranza pro-Mediobanca. Con una nota: il Cda resta organo decisionale.

Terzo scenario: quello ibrido. Il più probabile. Un board frammentato, senza una guida chiara. La governance dovrà trovare un equilibrio interno. “È lo scenario più realistico”, dice all’Adnkronos l’economista Bocconiano Michele Calcaterra. “Una vittoria netta di Nagel o di Caltagirone è meno probabile. Il compromesso - spiega - non è una resa, ma un’occasione. Anche se vince Donnet, sarà chiamato a trattare. Il sistema finanziario italiano vive di equilibri, non di imposizioni". La posizione di Unicredit, guidata da Andrea Orcel, è centrale nella contesa per il controllo di Generali. Inizialmente, secondo fonti Adnkronos, la banca sembrava orientata a sostenere la lista Assogestioni. Tuttavia, l’attivazione del golden power da parte del governo potrebbe aver cambiato le dinamiche, rendendo più probabile un appoggio a Mediobanca. Tale mossa risponderebbe a logiche di stabilità e allineamento con l’esecutivo, rafforzando un asse istituzionale nel controllo del colosso assicurativo.

Cruciale allora la posizione di Unicredit. Tutti si chiedono: come si schiererà la banca di Orcel? Secondo diversi analisti l’attivazione del golden power da parte del governo potrebbe aver cambiato le dinamiche, rendendo più probabile un appoggio a Mediobanca. Non manca chi parla di un possibile appoggio alla lista di "Assogestioni", proprio in una chiave di appeasement nei confronti dell'esecutivo. Fatto sta che, da quanto apprende adnkronos, i vertici di Piazza Gae Aulenti potrebbero prendersi tutta la giornata di oggi per decidere, anche sulla base di valutazioni prettamente finanziarie.

Quello che è certo - spiega l'analista Fabio Caldato all'Adnkronos - è che una fusione Mps-Mediobanca - ultimo tassello è stato il voto favorevole di Rocca Salimbeni all'Ops - cambierebbe tutto e "costringerà Donnet e il suo team, qualora riconfermati, ad una attività di management condivisa".Condivisione, accordi: tutte parole che esigono un prezzo, qualcosa cui rinunciare per avere altro. E qui spunta l’accordo Generali–Natixis. "Una revisione? Possibile". Marta Degl’Innocenti, docente alla Statale di Milano, lo dice chiaramente all'Adnkronos: "Soprattutto in caso di vittoria risicata della lista Mediobanca o di un compromesso post-assembleare con Caltagirone per garantire stabilità.

L’intesa potrebbe essere ricalibrata, più che annullata, in una direzione condivisa e “italiana”, per rispondere a sensibilità politiche e aziendali". Generali gestisce 468 miliardi di investimenti. Capitalizza 12-13 volte gli utili. In un anno: +30% in Borsa. Trovare l’equilibrio è l’unica vera priorità. Per tutti. Anche perché - dopo il caso Unicredit-Bpm - l'utilizzo del golden power non è da escludersi: per nessuno e in nessun caso (Di Andrea Persili)

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