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Borsa: lusso in chiaroscuro, titoli in flessione ma speranze su dossier Usa-Cina

Borsa: lusso in chiaroscuro, titoli in flessione ma speranze su dossier Usa-Cina
24 aprile 2025 | 13.43
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Il settore del lusso si muove in chiaroscuro. Le recenti trimestrali hanno mostrato un quadro a due velocità: se da una parte, la frenata di Gucci continua a pesare su Kering, dall’altra, società come EssilorLuxottica ed Ermenegildo Zegna sorprendono in positivo. I mercati, nel frattempo, reagiscono con prudenza, nonostante il rinnovato ottimismo sui rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina.

I conti del primo trimestre del colosso francese del lusso Kering, restituiscono la fotografia della complessità, per il settore, di ritrovare nuovo slancio. Il gruppo ha registrato vendite pari a 3,88 miliardi di euro, in calo del 14%. Un risultato leggermente sotto le stime degli analisti, che prevedevano ricavi tra i 3,97 e i 4 miliardi di euro. Pesante Gucci, il suo marchio principale, che ha segnato un -25% delle vendite, confermandosi il grande malato del gruppo. Il rallentamento cinese, non è un mistero, continua a farsi sentire, e il percorso di rilancio creativo non ha ancora generato i suoi frutti.

Il titolo, all'indomani della pubblicazione dei risultati, in Borsa registra un forte calo (-4%) scontando la delusione del mercato. In termini di nazionalità, fa notare Equita nel Morning Note, il peggioramento sequenziale è spiegato principalmente dagli europei, performance di americani e giapponesi non molto diversa dal 4Q, mentre i cinesi hanno migliorato leggermente su confronto più facile, se pur ancora molto negativi. Gli analisti di Equita sottolineano un “momentum ancora molto negativo e bassa visibilità sulle stime sia per l’incertezza sul settore che per le difficoltà specifiche di Gucci (circa 60% dell’Ebit di gruppo), che non sembra ancora beneficiare in modo tangibile delle recenti iniziative in termini di nuovi prodotti”.

In netta controtendenza EssilorLuxottica, che ha riportato una crescita dei ricavi dell’8% nel trimestre, spinta dalle performance in tutte le aree geografiche e in tutti i business come hanno spiegato l'amministratore delegato, Francesco Milleri, e il vice amministratore delegato, Paul du Saillant. Il titolo in Borsa segna a metà seduta un calo dell’1,91%, così come altri nome eccellenti del comparto come Moncler, che perde quasi lo 0,55% e Brunello Cucinelli, che cede lo 0,89% mentre Lvmh scambia in territorio positivo (+0,88%). I titoli in flessione risentono del sentiment ancora debole sui consumi di lusso in Cina, nonostante le recenti parole di Donald Trump, che ha parlato di un possibile "accordo equo" con Pechino. Affermazioni che hanno momentaneamente ammorbidito i timori legati ai dazi ma non ancora invertito la rotta dei titoli più esposti al mercato asiatico.

Per gli analisti, esistendo una correlazione diretta tra la salute dell’economia asiatica e la domanda di beni di lusso, al momento il mercato teme una possibile contrazione dei consumi nel settore. Tuttavia, resta un margine per una sorpresa positiva: anche un dato di crescita leggermente superiore alle attese potrebbe generare un’ondata di ottimismo e innescare nuovi acquisti, riaccendendo inoltre l’interesse degli investitori sul comparto. In questo scenario frastagliato, Ermenegildo Zegna si distingue per una solida tenuta: i ricavi del primo trimestre si sono attestati a 459 milioni di euro, in calo di appena l’1% su base annua, segnale di resilienza in un contesto ancora debole per il settore. (di Federica Mochi)

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