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Banco Bpm: arriva il no della Bce sul Danish compromise, domani il Cda

Banco Bpm: arriva il no della Bce sul Danish compromise, domani il Cda
26 marzo 2025 | 11.30
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La Bce ha espresso un parere sfavorevole sulla richiesta di Banco Bpm di utilizzare il cosiddetto Danish Compromise nell’ambito dell’Opa su Anima. Sebbene si tratti di un parere in quanto la decisione finale spetti all’Eba (autorità bancaria europea), secondo le informazioni disponibili, la banca guidata da Giuseppe Castagna ha già ricevuto la comunicazione del parere negativo. A quanto apprende Adnkronos da fonti a conoscenza del dossier, domani è previsto un Cda per discutere della questione. A seguito della conferma del parere negativo Banco Bpm è sceso in Borsa segnando -5,86%. Ma cosa è lo sconto danese? Il "Danish Compromise", dice all'Adnkronos Flavio Notari, Head of Tax Technologies Companies di Orrick, rappresenta un meccanismo cruciale nel panorama bancario europeo. Introdotto nel 2012 nell'ambito del Capital Requirements Regulation (Crr) dell'Unione Europea, questo compromesso offre agevolazioni contabili alle banche che detengono partecipazioni dirette in compagnie assicurative, riducendo l'assorbimento di capitale regolamentare e favorendo la competitività e le fusioni.

Per Unicredit, spiega Notari, "è determinante nell'operazione di acquisizione di Banco Bpm. Come spiegato dall'amministratore delegato Andrea Orcel, "l'applicazione di questo meccanismo consentirebbe un ritorno sull'investimento superiore al 15%, senza un eccessivo consumo di capitale. Senza il Danish Compromise, il ritorno scenderebbe all'11%, con un significativo consumo di capitale, rendendo l'operazione meno appetibile".

Nonostante i suoi vantaggi, il Danish Compromise non è privo di critiche. "Alcuni esperti - afferma l'esperto di Orrick - sottolineano che potrebbe mascherare i rischi reali associati alle partecipazioni assicurative, potenzialmente destabilizzando il sistema finanziario se non gestito correttamente". Inoltre, chiosa l'esperto, "la necessità di un'autorizzazione specifica da parte della Banca Centrale Europea (Bce) aggiunge un ulteriore livello di incertezza".

Il Danish Compromise si trova al centro di un intricato gioco finanziario che coinvolge alcune delle principali banche italiane. "La sua applicazione potrebbe determinare il successo o il fallimento di operazioni chiave come quella di Banco Bpm su Anima e quella di Unicredit su Banco Bpm", dice Notari. "La decisione della Bce - conclude - sarà determinante nel plasmare il futuro del settore bancario italiano". (di Andrea Persili)

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