La reazione del Pd: "Giornalista vittima di editti, non consentiremo minacce"
"È davvero inaccettabile quanto avvenuto ieri durante la trasmissione 'In mezz’ora'. La conduttrice ha più volte interrotto il ministro Eugenia Roccella impedendole di parlare, fino a scivolare nella volgarità. Che senso ha invitare un esponente politico, peraltro ministro, ad un’intervista e poi impedirgli di parlare perché non si condividono le sue tesi? Faziosità e ideologia si pongono agli antipodi rispetto al servizio pubblico, Lucia Annunziata si è resa protagonista di una pessima pagina del giornalismo e dell’emittente pubblica. È arrivato il momento di cambiare pagina, il rispetto dei contribuenti che pagano il canone Rai non può più venire meno”. Lo dichiarano i componenti di Fratelli d’Italia della Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai.
LA REAZIONE DEL PD: "GIORNALISTA VITTIMA DI EDITTO" - Dopo le dichiarazioni di Fratelli d'Italia, arriva la reazione del Pd: "Oggi Lucia Annunziata - spiega il dem Francesco Boccia a Radio Immagina - è vittima di editti. Lo diciamo con chiarezza alla destra: gli editti bulgari si sono ritorti contro la destra. Non consentiremo di minacciare nessun giornalista. Annunziata non ha bisogno di essere difesa da noi, si difende con la sua storia".
"Il vizio della destra degli editti contro i giornalisti si ripresenta con puntualità. Per un episodio già chiarito, FdI, addirittura in una nota di Gruppo, pretende l’epurazione di Lucia Annunziata. Un metodo inaccettabile che si unisce alla ormai evidente occupazione degli spazi informativi", rimarca il deputato democratico Vinicio Peluffo, componente della commissione di Vigilanza Rai.
"Non è ammissibile piegare il servizio pubblico alla volontà di una maggioranza, qualunque essa sia. Dalla prima nota ufficiale dei componenti Fdi della commissione di Vigilanza ci saremmo aspettati che si unissero alle nostre richieste di convocare la commissione stessa, visto che a 5 mesi dall’insediamento di questo parlamento la maggioranza ne ha finora impedito l’insediamento. Dov’è il loro senso delle istituzioni? Sono solo capaci di fare liste di proscrizione?".