Se ne parla insistentemente, a quanto apprende l'Adnkronos, fuori e dentro Viale Mazzini. Perplessità nel Pd
Il Cda Rai potrebbe essere prorogato di un anno e cioè fino a luglio 2022. Se ne parla insistentemente, a quanto apprende l'Adnkronos, fuori e dentro Viale Mazzini, al punto che all'interno della maggioranza c'è già chi sta pensando al consueto decreto milleproroghe di fine anno per allungare la vita del consiglio di amministrazione della Rai di altri 365 giorni.
Non mancano però perplessità nel Pd. C'è chi, pur sottolineando con amarezza come 'quieta non movere' sembri essere il motto della politica del momento, ricorda il duro intervento della sottosegretaria Pd ai Beni Culturali Lorenza Bonaccorsi nei confronti della Rai apparso sulle colonne de 'Il Sole24Ore' il 4 settembre: "si provi a ripartire"... "partendo dalla tv pubblica, sostenendo in tutti i modi la crescita di una governance competente e in grado di avere una visione completa e innovativa del settore, invece che preoccuparsi unicamente di chiedere le risorse per tenere in ordine i bilanci". Come anche le parole del vicepresidente dei deputati Pd Michele Bordo, uomo legatissimo al vicesegretario nazionale Andrea Orlando. Un intervento che si può definire un vero e proprio siluro indirizzato all'ad Rai Salini nel giugno scorso, quando Bordo ha definito "fallimentare" la sua gestione "sia in termini economici che di garanzie sul pluralismo".
Significativo a questo proposito un altro elemento: attualmente Bordo è uno dei deputati che potrebbero sostituire in Commissione di Vigilanza Rai Antonello Giacomelli, vicepresidente della bicamerale, nominato però quest'estate dalla Camera dei Deputati commissario dell'Agcom. Nel Pd la discussione è in corso e si sta ancora decidendo a quale area dovrà appartenere il deputato che prenderà il posto di Giacomelli, ma quello di Michele Bordo è fra i nomi papabili.
(di Veronica Marino)