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M5S, rivolta contro Di Battista: "Sciacallo come Salvini, ci stai spaccando"

(Fotogramma)
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19 aprile 2020 | 18.02
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di Antonio Atte
Prima il documento dell'ala 'sovranista' anti-Mes con le ricette economiche per fronteggiare l'emergenza Covid 19, poi il duro appello promosso da Alessandro Di Battista (e sottoscritto da altri esponenti pentastellati) per chiedere al governo di bloccare la riconferma di Claudio Descalzi come Ad dell'Eni. Sono giorni turbolenti per il Movimento 5 Stelle, che si scopre sempre più diviso e preda di guerre intestine in una fase cruciale della storia del Paese.

La mossa dell'ex deputato M5S in queste ore viene criticata da molti suoi compagni di partito, che non ne hanno gradito il metodo: "Vuole spaccare il Movimento, in questa fase cerca di dividere tra chi è duro e puro e chi è 'venduto'...", punge un grillino. Stasera si terrà un'assemblea degli eletti in videoconferenza con il capo politico Vito Crimi per fare il punto della situazione. Interpellato dall'Adnkronos, l'europarlamentare Ignazio Corrao - uno dei firmatari dell'appello - spiega che al momento le adesioni sono circa cinquanta, tutte "spontanee": "Quanti sono i parlamentari? Una trentina" tra deputati e senatori. In lista anche diversi consiglieri regionali.

Ma nelle chat interne è iniziata la rivolta contro Di Battista. Per il deputato Francesco Berti si tratta di un metodo che "non porterà niente di buono. E' un modo per salvare la faccia e apparire più puri di altri". "Se prendiamo posizione come gruppo", osserva la collega Marialuisa Faro nella chat visionata dall'Adn, "sarebbe l'ideale, se poi dobbiamo spaccare ulteriormente il Movimento continuiamo ad aggiungere nomi" a quella che qualcuno ha già battezzato la 'Dibba's list'.

"Facciamo la lista dei puri e la lista dei coglioni...", scrive, caustico, Gabriele Lorenzoni, che aggiunge: "Di Battista fa l'opposizione dall'esterno e lo ha sempre fatto da due anni a questa parte". Ancor più duro il commento di Gilda Sportiello: "Esistono sciacalli e sciacalli. Chi come Salvini lo fa a modo suo e chi ogni tanto resuscita per tenere caldo il suo posto al sole".

Paola Carinelli lancia la sfida: i parlamentari che hanno sottoscritto il post "abbiano anche il coraggio di firmare una sfiducia al governo. Se no sono solo codardi", scrive la compagna del capo politico Crimi, per la quale "è folle" in questo momento "scatenare una conta... è evidente - aggiunge - che la quarantena sta dando alla testa".

Tra i pochi fuori dal coro c'è Davide Aiello, uno dei firmatari, che interviene a difesa dell'iniziativa invitando altri colleghi ad unirsi. Ironica la replica di Angela Masi: "Quando ci metteremo tutti in lista, ci diranno 'vedete che siete voi al governo e le nomine le fa il governo'". La chiosa è di Leonardo Donno, che senza mezzi termini sintetizza così la fase politica attraversata dal M5S: "Siamo fenomeni a darci martellate sulle palle anche in un momento storico come questo".

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