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Coronavirus fra i dem, i casi Lotti e Ascani tra appelli e isolamento

Una giusta dose di preoccupazione serpeggia tra i parlamentari del Pd dopo gli ultimi casi positivi al coronavirus alla Camera e al governo

Afp
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14 marzo 2020 | 15.54
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Una giusta dose di preoccupazione serpeggia tra i parlamentari del Pd dopo gli ultimi casi positivi al coronavirus alla Camera e al governo, Luca Lotti ieri e la vice ministra Anna Ascani oggi. A cui, per quel che riguarda l'esecutivo, si è aggiunto l'altro vice ministro del M5s Pierpaolo Sileri. Per i dem non certo un fulmine a ciel sereno, a parte la consapevolezza di quello che è il contesto nazionale, dopo che lo stesso leader Nicola Zingaretti era risultato positivo.

Nella chat dei deputati dem qualche pensiero emerge, ma anche molto realismo. Lotti, come ha spiegato lui stesso, mercoledì è stato alla Camera per votare. Così Francesca Bonomo ha annunciato ai colleghi di essersi messa in auto quarantena 'precauzionale': a causa delle regole anti affollamento disposte dalla Camera, la scorsa settimana proprio lei era la più vicina a Lotti in aula e non i consueti compagni di banco dell'ex ministro, Carmelo Miceli e Francesco Critelli. In auto isolamento preventivo anche il senatore dem Dario Parrini, che lunedì scorso ha partecipato a una riunione per il voto in Toscana cui ha preso parte Lotti. A sentirsi più responsabilizzati sono gli esponenti di Base riformista, l'area guidata dall'ex ministro dello Sport insieme a Lorenzo Guerini: così, auto isolamento anche per Antonello Giacomelli. Come, per restare al gruppo dem a Montecitorio, per la vice presidente Alessia Rotta.

Per quel che riguarda i vertici del Pd, già dopo l'annuncio di Zingaretti in via precauzionale i componenti della segreteria (tra cui proprio la Ascani) si erano messi in quarantena. Non per questo l'attività al Nazareno si è fermata, perché periodicamente (e anche oggi) si tengono riunioni dei dirigenti in videoconferenza con il vice segretario Andrea Orlando su diversi temi: lavoro, economia, infrastrutture. Ma il tema del rispetto delle disposizioni di sicurezza per il coronavirus, per quel che riguarda i parlamentari, si intreccia in modo stretto con le regole del funzionamento dei meccanismi democratici. "Ai parlamentari non si può dire: state tutti a casa", viene sottolineato al gruppo Pd. Guerra a parte, il Parlamento ha sempre funzionato.

Non a caso in queste ore non solo il Pd ma tutti i partiti stanno discutendo della questione dell'eventuale voto on line, dell'apertura delle Camere e del funzionamento della democrazia. Tra i più attivi nelle ultime ore, nel Pd, Stefano Ceccanti, che ha chiesto di superare i "conservatorismi sulle modalità di voto" e Enrico Borghi, che ha rivolto un appello al presidente della Camera Fico per una "innovazione regolamentare".

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