L’intervista dell’ad di RaiCom Monica Maggioni sta diventando un caso diplomatico
di Veronica Marino
L’intervista dell’ad di RaiCom Monica Maggioni sta diventando un caso diplomatico. Questa mattina l’ad Rai Fabrizio Salini ha chiarito in una nota che la Maggioni ha realizzato l’intervista al presidente siriano Assad senza averla preventivamente concordata con nessuna testata Rai, sebbene la presidenza siriana abbia ufficialmente affermato sul proprio profilo Twitter che c’era un accordo ben preciso per mandare in onda l’intervista sia su Rainews che sui media siriani il 2 dicembre.
Secondo quanto apprende l’Adnkronos, sulla vicenda l’ad Salini avrebbe saputo dalla stessa Maggioni del suo imminente viaggio in Siria e Libano per motivi legati al suo ruolo di amministratrice delegata di RaiCom, ma non di un’intervista già fissata con il presidente Assad. Fatto sta che, secondo quanto l’Adnkronos apprende da fonti di Rainews, il 30 novembre Monica Maggioni ha offerto a varie testate Rai, fra cui la stessa testata all news, l’intervista fatta il 26 novembre al presidente Bashar al-Assad. Un’offerta rispetto alla quale Rainews24 ha fatto presente di non aver concordato l’intervista ma ha anche chiesto alla Maggioni di poterla comunque vedere per poi valutare se mandarla in onda dalla sera di lunedì 2 dicembre in avanti.
L’intervista, però, a quanto si apprende, non è stata mandata dalla Maggioni alla redazione di Rainews se non il 3 dicembre, quindi oltre la data che era stata concordata con la presidenza siriana, secondo quanto postato su Twitter dalla stessa presidenza ieri sera.
Ma concordata con chi? Non con Rainews, che, a quanto si apprende, era all’oscuro dell’intervista, non ha quindi concordato una data per la messa in onda, tantomeno ha chiesto (a differenza di quanto si legge nel tweet della presidenza della Siria) di rinviarla di 2 giorni (come si legge sempre sui tweet del profilo Siryan Presidency). Chi ha concordato, quindi, con la presidenza siriana la data del 2 dicembre e chi, poi, ha chiesto il rinvio di 2 giorni per ben due volte?
Quanto al contenuto, da Rainews si apprende che si tratta di un’intervista che, per una rete all news non presenta notizie, ribadendo posizioni di Assad già note su diversi temi di attualità inclusi i crimini di guerra. Un’intervista di 20 minuti girata, montata e riversata nella sua integrità, senza aver concordato nulla con Rainews che ha agito, passo dopo passo, d’intesa con l’Ad Salini. Attraverso i tweet la Siria dà un ultimatum alla Rai, anticipandole che se l’intervista della Maggioni ad Assad non andrà in onda, sarà comunque trasmessa dai media siriani il 9 dicembre cioè domani. Cosa dalla quale si deduce che una copia dell’intervista è nelle mani della presidenza siriana.
Si aggiunge un altro tassello della vicenda dell’intervista dell’amministratrice delegata di RaiCom Monica Maggioni al presidente siriano Assad. Secondo quanto apprende l’Adnkronos da fonti di Rainews la testata all news avrebbe prenotato un biglietto del treno per Francesco Strazzari (Università di S. Anna), affinché partecipasse come ospite alla striscia serale ‘Checkpoint’. E, questo, ipotizzando di mandare in onda l’intervista della Maggioni il 2 dicembre, una volta visionata per tempo come richiesto dalla direzione di Rainews il 30 novembre.
L’intervista, arrivata il 3 dicembre, quindi oltre la data prevista per poterne prendere visione, è stata bloccata per 3 ragioni (come spiegano a Rainews): perché il direttore Di Bella non avrebbe ravvisato una notizia tale da procedere al di fuori delle regole; perché l’ad Rai Salini non avrebbe dato il suo via libera a questa anomalia; perché, infine, l’Usigrai avrebbe fatto notare che, non essendo stata commissionata da una testata Rai, si era di fronte a una procedura anomala e che pertanto sarebbe stato opportuno trasmetterla solo in presenza di una effettiva rilevanza giornalistica a giudizio degli unici titolati a valutarla e decidere ovvero i direttori di testata.