Monsignor d'Ercole all'AdnKronos: "Il ministro sia più prudente, persino un Imam disse che volerlo togliere è perdita della identità culturale". Bufera bipartisan sul ministro. Fonti M5S: "Crocifisso? Ci sono altre priorità"
"Dall'uscita del ministro dell'Istruzione sgorga una ignoranza culturale che dispiace vedere in persone che rappresentano la nostra Repubblica". Monsignor Giovanni d'Ercole, segretario della Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali, è lapidario nel commentare la posizione espressa da Lorenzo Fioramonti a proposito dei crocifissi fuori dalle aule scolastiche. "Sarebbe meglio tacere - osserva all'AdnKronos il vescovo - perché chi parla così ha una ignoranza culturale di fondo frutto di improvvisazione. Il ministro evidentemente non conosce la validità di questo simbolo, al di là di quello che pensano i cristiani. Il crocifisso, oltre ad essere un simbolo religioso, è un simbolo 'laico' di estrema importanza. Davanti all'ennesima polemica laicista in realtà bisognerebbe solo osservare silenzio".
Mons. D'Ercole dà un consiglio al ministro dell'Istruzione: "In futuro sia più prudente nel parlare. In Italia c'è un sentimento così profondo che non ha davvero senso urtare le sensibilità. La polemica non appartiene al mio stile ma vada prudente, signor ministro, le cose - se le deve dire - le dica nelle sedi giuste confrontandosi nel dialogo, troverà sempre persone disponibili".
Infine il vescovo ricorda a Fioramonti le parole di un Imam sulla polemica legata al crocifisso che periodicamente si riaccende: "Qualche tempo fa, nel viterbese, presi parte ad un dibattito nel quale esplose proprio la polemica sul crocifisso nelle aule. Ad un certo punto l'Imam prese le parola e disse 'ma perché volete togliere il crocifisso? Mostra la perdita totale da parte vostra della religiosità e dei valori culturali'. Fioramonti rifletta".