"L'accordo è una manovra di Palazzo indecente. E lo dice uno che in tempi non sospetti suggeriva al Pd di guardare con attenzione ai 5 Stelle, al loro elettorato. L’alleanza con la Lega non può durare, notavo. Programmi e modo di sentire la politica troppo diversi. La risposta: lasci perdere, professore, i pentastellati sono uguali alla Lega, populisti e basta". Lo afferma Massimo Cacciari in un'intervista a "Qn".
"Provo a spiegarmi - continua il filosofo ex sindaco di Venezia - trovo surreale che, dopo aver sparato a palle incatenate per anni, essersi insultati, essersene dette di tutti i colori, adesso Pd e 5 Stelle cerchino accordi senza aver fatto un minimo di autocritica. Non erano dei populisti terribili? E allora perché tentare un governo assieme? Qualche passo per fare in modo che non appaia una manovra di Palazzo mi parrebbe opportuno".
A riprova che si tratta solo di un matrimonio di interessi, c'è la posizione di Matteo Renzi, che dopo averlo combattuto strenuamente, oggi è il più convinto sostenitore di un accordo con i 5Stelle. "Lui che bloccò con tenacia ogni tentativo! Ma ci vogliamo rendere conto - conclude Cacciari - di dove siamo arrivati? A che livello? Così si dà fiato a Salvini".