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"Ecco le prove", parla l'ex di Sarti

Andrea Bogdan Tibusche all'Adnkronos: "Ho la prova che alcuni bonifici a mio carico sono stati eseguiti da lei"

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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06 marzo 2019 | 16.55
LETTURA: 4 minuti

di Antonio Atte

"Di sicuro non finisce con un'archiviazione. Anche perché basta una sola mail per dimostrare il marcio e la malafede". Andrea Bogdan Tibusche, in arte Andrea De Girolamo, adesso vuole andare fino in fondo. Il Gip di Rimini oggi ha depositato il provvedimento di archiviazione per la denuncia per appropriazione indebita presentata l'anno scorso dalla deputata Giulia Sarti nei confronti del suo ex fidanzato, dopo il coinvolgimento della parlamentare romagnola nel caso 'rimborsopoli'. E ora l'informatico salernitano vuole iniziare a togliersi qualche sassolino dalla scarpa.

"Ho la prova - annuncia all'Adnkronos - che alcuni bonifici a mio carico, oggetto di accusa di appropriazione indebita, sono stati eseguiti da lei". De Girolamo ci mostra lo screenshot di una mail inviatagli dalla Sarti il 7 giugno 2017 alle ore 13.25. L'oggetto della mail è "ricevuta affitto": all'interno, un file Pdf dal titolo 'Ricevuta bonifico Andrea', che è la copia di un bonifico di 1.400 euro effettuato dalla Sarti lo stesso giorno al signor Gianfranco I., proprietario della casa di Salerno in cui Bogdan vive. Secondo l'ex compagno della deputata, si tratta della "prova" che "non solo lei sapeva benissimo dei soldi per l'affitto, ma che addirittura me lo pagava lei fisicamente e mi mandava la ricevuta". Tra l'altro, sottolinea Bogdan, "in quel periodo non ero nemmeno in Italia. Sono partito per la Romania il 2 giugno per poi rientrare in Italia il 12 luglio". E a sostegno della sua affermazione l'informatico allega lo screenshot del biglietto aereo Roma Fiumicino-Bacau andata e ritorno.

Per contestualizzare il tutto bisogna avvolgere il nastro e tornare indietro di un anno. A un mese circa dalle elezioni politiche del 2018 scoppia il caso delle finte rendicontazioni grilline e il nome della Sarti finisce nell'elenco dei 'furbetti' de 'Le Iene'. All'appello mancano 23.500 euro e la parlamentare scarica tutta la colpa sull'ex fidanzato, accusandolo di essersi appropriato di quella cifra. Sarti allega nella denuncia alcuni bonifici, tra cui quelli indirizzati al proprietario della casa di Salerno dove Tibusche vive, precisando di non essere a conoscenza delle operazioni in questione.

Tra l'altro nel dispositivo dell'archiviazione di Bogdan (visionata dall'Adnkronos) si fa riferimento a una memoria depositata da Sarti il 5 marzo 2019, nella quale "si sostiene che la Sarti non avrebbe mai autorizzato Tibusche a prelevare somme per pagare il canone di locazione dell'appartamento di Salerno". "Ma lei sapeva perfettamente dei bonifici", ribatte Bogdan mostrando la mail di giugno 2017 con il bonifico ("uguale a tutti gli altri fatti", sostiene l'informatico). Su dove siano finiti gli altri soldi che - stando alla denuncia di Sarti - mancherebbero all'appello, Bogdan ha le idee chiare. Dei 17.800 euro "imputati a me", spiega all'Adnkronos, 5mila euro sarebbero stati accantonati per pagare "il tfr della collaboratrice di Giulia: dovevo metterlo da parte prima della campagna elettorale, dato che lei non aveva la certezza di essere rieletta e quei soldi li doveva"; 600 euro sarebbero stati spesi "per un sistema microfonico wireless Sennheiser G2 per fare i suoi video politici e per i social" e altri mille "per due telefoni Samsung S6". Poi - sostiene sempre Tibusche - ci sarebbe una spesa di 4mila euro riconducibile all'ormai famoso "sistema di telecamere di 'videosorveglianza'" installato a casa della parlamentare, sul quale Tibusche non vuole scendere nel dettaglio. "Ho le prove di acquisto", si limita a dire.

Oggi la Sarti (che nel frattempo si è autosospesa dal M5S lasciando anche l'incarico di presidente della Commissione Giustizia) è intervenuta con un post su Facebook. "Finché c'è il procedimento in corso con i probiviri non me ne vado da nessuna parte - è lo sfogo della deputata - perché avevo già dimostrato un anno fa di non aver intascato un centesimo e quindi non ho mai danneggiato l'immagine del Movimento cui appartengo da 12 anni. Anzi, ho restituito più di 170.000 euro, tutti certificati e verificabili sulla nostra piattaforma di rendicontazione". Se il Movimento "dopo aver letto tutte le memorie e i riscontri con le evidenze bancarie che invierò, riterrà di dovermi espellere senza motivo, tutti saranno informati su quella che sarà la mia decisione. Fino a quel momento, io non abbandono il Movimento", chiosa Sarti. Ma il suo destino sembra ormai segnato. Per i vertici grillini l'espulsione della deputata dal M5S è "doverosa".

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