E' un vero e proprio scontro tra Lega e M5S sui rifiuti. Il giorno dopo l'acceso e a dir poco colorito confronto tra i due vicepremier, interviene il presidente della Camera Roberto Fico che, come Luigi Di Maio, stronca ogni ipotesi di un termovalorizzatore in Campania, a favore del quale si è invece schierato Matteo Salvini, spingendosi anche oltre. "Se trovano la localizzazione bene, altrimenti ci pensiamo noi" ha detto ieri a Napoli il ministro dell'Interno scatenando la dura reazione del collega di governo. E oggi un chiaro segnale al titolare del Viminale arriva dalla terza carica dello Stato che non le manda a dire. Ma Salvini ribadisce la sua posizione mentre i ministri pentastellati fanno quadrato.
FICO - "In questa regione - scandisce Fico - vi assicuro, non si farà neanche un inceneritore in più, ma molti più impianti di compostaggio, raccolta differenziata e impianti di trattamento meccanico manuale". Secondo il presidente della Camera, "è uno schiaffo forte ai cittadini di questa città e di questa regione venire qui e dire che ci vuole un inceneritore per provincia, dopo le lotte fatte, dopo l'avanzamento delle nuove tecnologie''. ''In questa regione abbiamo bisogno di impianti di compostaggio, di trattamento meccanico manuale, di raccolta differenziata porta a porta, di riuso, riciclo e di riduzione a monte dei rifiuti. Se dopo tanti anni lo dobbiamo ridire, lo diremo ancora più forte e siamo pronti a lottare per questo", avverte Fico. Che commenta anche quanto dichiarato ieri da Salvini dopo il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica: "Non mi piace che si arrivi qui e si dica al sindaco di Napoli di mangiarsi i rifiuti. Nessuno parla così al sindaco di Napoli, che comunque è il sindaco della Capitale del Sud Italia, e capitale fondamentale del Mediterraneo. Da questo punto di vista nessuno passa".
SALVINI - Ma sul tema dei rifiuti Salvini rincara e riferendosi alla polemica con Di Maio non usa mezzi termini: "Non c'è nel contratto? Vallo a spiegare ai bambini che si respirano la merda". "La percentuale di raccolta differenziata in Campania è quasi 20 punti inferiore a quella di altre regioni italiane - dice il leader della Lega - Nel 2016 la Campania ha esportato in Italia e in Europa 300mila tonnellate di rifiuti con una spesa per decine di milioni di euro. Da anni non ci sono interventi. Mi chiedo: qual è la soluzione per tutelare la salute dei campani, che peraltro pagano la tassa per i rifiuti? In Lombardia ci sono ben tredici termovalorizzatori che non inquinano ma producono energia e ricchezza: chi dice sempre e solo dei 'No' provoca roghi tossici e malattie". Con Di Maio "ieri sera abbiamo parlato a latere" dei rifiuti e della questione dei termovalorizzatori, riferisce poi Salvini, e "chiedevo la nascita della terminologia tecnica 'una beneamata ceppa'". "Dicono no agli inceneritori, ditemi su qualcosa di sì - conclude il vicepremier - Ho passato la giornata a Napoli con la gente e i tecnici ed erano tutti molto preoccupati per la salute. Devi fare delle strutture" e "i termovalorizzatori li faremo, senza 'ceppa'".
CONTE - Interpellato dai giornalisti sulla querelle tra Salvini e Di Maio il premier Giuseppe Conte risponde: "Lunedì saremo nella Terra dei fuochi, affronteremo il problema in modo organico e ne avrete di nuove". A Caserta, rende noto Palazzo Chigi, verrà firmato un 'Protocollo d’intesa per un’azione urgente nella Terra dei fuochi'.
MINISTRI M5S - Dai ministri M5S che intervengono nel dibattito è un coro di no agli inceneritori. "E' il passato, ormai non è più un investimento che guarda al futuro" osserva Barbara Lezzi, ministra per il Sud, secondo la quale bisogna "ripartire da una visione virtuosa dell'ambiente che possa finalmente apportare benessere e salute ai cittadini. L'inceneritore va nella direzione opposta". "#Inceneritori nella #terradeifuochi che ha il record di tumori e leucemie infantili? #NOgrazie! - twitta la ministra della Salute, Giulia Grillo - Bruciare i rifiuti porta un inquinamento insostenibile! I nostri bambini hanno diritto a un futuro diverso. Nessun passo indietro sulla salute e sull'ambiente". Netto il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa: "Io non voglio inceneritori né termovalorizzatori perché nel momento in cui abbiamo ottenuto un'economia circolare che non vede più il rifiuto da gettare ma da conferire" e che quindi attiva un'economia circolare, "non abbiamo più bisogno di bruciare niente, non abbiamo necessità di queste cattedrali del fuoco".