Via libera dell'Aula di Palazzo Madama (con 138 sì, 67 no e 14 astenuti) alla conversione in legge del cosiddetto dl Colosseo, provvedimento sulla fruizione del patrimonio storico e artistico.
Il decreto è stato varato dal Consiglio dei ministri lo scorso 16 settembre a seguito della chiusura, per un'assemblea sindacale, del monumento simbolo della Capitale.
La norma centrale del decreto indica che '''in attuazione dell'articolo 9 della Costituzione, la tutela, la fruizione e la valorizzazione del patrimonio culturale sono attività che rientrano tra i livelli essenziali delle prestazioni' di cui all'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione".
In base alla nuova legge, inoltre, le disposizioni sull'esercizio del diritto di sciopero, previste dalla legge del 1990, relative alla garanzia delle prestazioni in servizi essenziali come scuola, sanità e trasporti si estendono a musei, monumenti, istituti e luoghi rilevanti nel patrimonio culturale, storico e artistico nazionale.
FRANCESCHINI - L'approvazione definitiva del dl Colosseo al Senato è "una conquista di civiltà" ha commentato il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini. "Mi pare - ha aggiunto - ci sia stata una larga condivisione del Parlamento che dimostra che abbiamo fatto una cosa giusta", un provvedimento che "in nessun modo toglie i diritti dei lavoratori che continueranno a fare assemblee e scioperi regolati come negli altri settori che sono già servizi essenziali, contemperando il diritto del lavoratore di fare sciopero e assemblea con il diritto del cittadino di usufruire di quel servizio essenziale".
"E' una conquista di civiltà e mi fa molto piacere che il Parlamento l'abbia approvata con una maggioranza così larga. E' un fatto di civiltà -ha ribadito Franceschini - che in Italia i musei, i luoghi della cultura, le biblioteche e gli archivi diventino servizi pubblici essenziali". "E' una conquista positiva e i risultati già si vedono perché ieri è stata fatta un'assemblea al Colosseo ma con una anticipazione di questa trattativa nel rapporto con i sindacati si è svolta e sono rimasti aperti i musei. Mi pare che sia la risposta migliore", ha concluso Franceschini.