"Noi come regione siamo favorevoli alle riaperture delle scuole il 7 gennaio e saremo pronti per quella data. Gli studenti italiani stanno pagando un prezzo altissimo. Detto questo, condivido le preoccupazioni dei miei colleghi e sarebbe giusto che il governo ci riconvocasse per prendere una decisione definitiva. Se c'è timore visti i numeri, ci si ritrova, si discute e si decide. Noi avremo 500 mezzi di trasporto in più nelle strade rispetto a prima". Lo ha detto il presidente della Conferenza Regioni e della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini ospite al Tg3.
"Per quanto riguarda la divisione delle fasce delle regioni, vanno rivisti i parametri - ha aggiunto Bonaccini. Le vaccinazioni sono in ritardo? Io parlo della mia, dove anche oggi abbiamo vaccinato 2400 persone e 1000 li faremo domani. Da lunedì ne faremo 50mila a settimana", ha concluso.
Scuola, Lazio conferma inizio 7 gennaio
Secondo scienziati, studiosi e addetti ai lavori è troppo alto il rischio collegato allo spostamento e all'aggregazione di centinaia di migliaia di ragazzi in una fase delicatissima della pandemia. Per l'Ordine dei medici un rientro in classe è possibile solo a una condizione: mettere tutta l'Italia in zona rossa. "Se facciamo la zona rossa - afferma il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli - possiamo mandare i ragazzi a scuola. Se davvero tutti stanno a casa, riducendo così la pressione sui trasporti, e se i ragazzi non possono aggregarsi fuori, i sistemi di tutela messi a punto all'interno delle scuole possono funzionare. Diversamente abbiamo visto che il sistema non ha funzionato, e che aprire le scuole comporta un aumento della diffusione del virus".