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Natale e Covid, le regole per una festa in sicurezza

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)
24 dicembre 2020 | 09.19
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Che gli eventi di massa siano pericolosi è assodato. Ma anche le riunioni tra poche persone non sono prive di rischi, anzi. Un rapporto dell’Oms dello scorso febbraio indicava che almeno in due province cinesi il virus si era propagato nell’85% dei casi all’interno delle famiglie, e uno studio cinese ha stabilito che una persona infetta contagia in media il 30% dei familiari. Lo ricorda su 'Nature' Stefania Boccia, ordinario di Igiene all’Università Cattolica, campus di Roma.

Le festività sono alle porte, come anche la voglia di far festa insieme alla propria famiglia, in linea con la tradizione. Ma questo dovrà essere un Natale diverso - raccomandano gli esperti di tutto il mondo - perché non possiamo farci travolgere da una terza ondata pandemica, che rischia di essere la più grave di tutte, arrivati ormai ad un passo dal risolvere il problema con l’avvio della campagna vaccinale. E la scoperta della nuova variante inglese del virus, non fa che rafforzare i moniti degli esperti. Nature fa il punto sui rischi con una serie di interviste a opinion leader mondiali, tra i quali Boccia, per evitare che anche il Natale 2020 diventi un evento ‘superspreader’.

La stagione invernale è la più rischiosa sia perché il virus si diffonde più facilmente per via aerea (col clima caldo e umido dell’estate le particelle virali tendono a cadere più rapidamente a terra), sia perché la gente passa più tempo al chiuso. "Per questo – spiega Boccia, autrice anche di un articolo pubblicato su Frontiers of Public Health su questo tema – è molto importante quando si sta con altre persone in una stanza, indossare la mascherina, mantenere una distanza di almeno due metri e lasciare sempre una finestra o una porta aperta per consentire un adeguata aerazione. L’aria stagnante consente al virus di restare nell’aria che respiriamo più a lungo". "Il nuovo decreto – riflette Boccia - ci consente, anche nei giorni ‘rossi’ di raggiungere comunità chiuse come le chiese o abitazioni di parenti. Ma è necessario attenersi con grande attenzione ad una serie di raccomandazioni". Eccole:

1) La mascherina. Indossare quanto più possibile la mascherina quando ci troviamo con persone con le quali non conviviamo. Ma attenzione a indossarla correttamente: deve essere completamente aderente alla radice del naso e alla parte inferiore al mento. Va rimossa solo al momento di sedersi a tavola e, al termine del pasto, va subito indossata di nuovo.

2) Il ricambio d’aria. Quando si soggiorna in un ambiente per più di un’ora (ma questo dipende anche dalle dimensioni della stanza), l’aria comincia a ‘saturarsi’ perché ristagna all’interno. La raccomandazione di tenere aperte le finestre creando una piccola corrente è dunque il consiglio più importante, dopo quella di indossare correttamente la mascherina. Il virus si diffonde non solo per droplet ma anche per via aerea (l’aerosol che si emette parlando o peggio cantando) e, in un ambiente chiuso, come il soggiorno di casa, man mano che passa il tempo diventa sempre più probabile il contagio per via aerea. Fondamentale dunque il ricambio d’aria.

3) A tavola. L’ideale durante queste vacanze sarebbe fare una breve visita ai parenti stretti per scambiarsi i doni, non per mangiare tutti insieme, perché questo aumenta il rischio di contagio. Non solo perché mentre si mangia la mascherina viene rimossa, ma anche perché non è possibile mantenere una distanza di due metri tra un commensale e l’altro. "Se non si intende rinunciare al pranzo di Natale – raccomanda la Boccia - almeno mettiamo i nonni a mangiare in un’altra stanza o, se il soggiorno è molto grande, teniamoli ben distanziati dagli altri, in un tavolo separato o seduti sul divano”.

4) Il tampone rapido. Il tampone il giorno prima del pranzo di Natale non è assolutamente un lasciapassare. Ci dà una maggior probabilità di non essere portatori del virus in quel momento o di avere il virus ma ad una carica molto bassa (il tampone rapido d’altronde non è sensibile come quello molecolare). Ma dopo 24 ore, la situazione può mutare radicalmente: il virus in questo lasso di tempo si può essere moltiplicato e noi possiamo contagiare i nonni.

5) Lavare le mani. Prima di sederci a tavola, le mani vanno lavate molto bene con acqua e sapone liquido (assolutamente non con la saponetta) e successivamente asciugate con la carta (non utilizzare l’asciugamano degli ospiti).

6) Via dalla pazza folla. Evitare in tutti i modi i luoghi affollati; anche al supermercato, cercare di non andare nelle ore di punta. Nei giorni arancioni possiamo regalarci invece qualche bella passeggiata all’aperto, magari in mezzo al verde.

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