"Io penso si aprirà i primi di gennaio perché la quasi totalità delle regioni preferisce così. La cosa che mi interessa non è qualche settimana in più o in meno: a me interessa che al più presto i nostri ragazzi tornino a scuola, che sia al 50% o all’80%". Così il presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle regioni, Stefano Bonaccini, intervistato dal Tg3 regionale, riguardo alla riapertura delle scuole.
"Alle superiori, perché di questo si tratta in Emilia-Romagna – prosegue Bonaccini -, rischiamo di non renderci conto del danno che i ragazzi subiscono a stare per troppi mesi a casa. E’ giusto fare le lezioni a distanza per proteggere la salute ma se queste proseguono troppo a lungo noi rischiamo di avere un danno sull’apprendimento. E poi la scuola è anche socialità".
"Noi siamo pronti a fare le cose per bene – sottolinea il governatore – a partire dal potenziamento del trasporto pubblico e io penso che andrebbero differenziati anche gli orari anche su qualche turno pomeridiano per avere meno assembramento". In ogni caso, conclude, per quanto riguarda gennaio "noi stiamo lavorando per farci trovare pronti insieme ai comuni e alle province".
Quanto agli impianti sciistici, "il problema non sono le piste da sci o la gestione dei nostri imprenditori che, sono sicuro, la farebbero al meglio. E nemmeno il fatto di sciare, perché si sta all’aperto. Il problema è tutto ciò che sta intorno al tema vacanze sulla neve": "Io mi auguro, come il Governo sta facendo, che ci sia una decisione univoca almeno per quanto riguarda le regioni alpine in Europa". "Dopo di che – prosegue Bonaccini - discuteremo nei prossimi giorni col Governo per cercare di trovare il punto di equilibrio più importante. Ma ripeto: attenti perché se riparte il ‘tana liberi tutti’ noi rischiamo, tra gennaio e febbraio, di avere la terza ondata e questo Paese non se lo può permettere". "Quindi – ha concluso - cerchiamo di fare le cose al meglio per non danneggiare, da un lato, ma per cercare di mettere la tutela della salute al primo posto".
Riguardo alla possibilità di nuove chiusure in caso di un peggioramento della situazione sanitaria, Bonaccini ha spiegato: "L’ho già fatto quando c’era bisogno, non ce lo siamo fatto dire da altri e saremo pronti in qualsiasi caso, così come abbiamo preso alcune restrizioni prima di diventare zona arancione. Per noi la tutela della salute persone viene prima di tutto". "Dopo di che – ha aggiunto Bonaccini - le cose stanno andando meglio un po’ in tutta la regione e mi auguro non ci sia bisogno di restrizioni parziali sono in alcune zone. Vorrebbe dire che le cose migliorano davvero".