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Vaticano, scoppia il caso della 'dama' di Becciu

Dopo le rivelazioni delle Iene, il Domani svela l'esistenza di una serie di bonifici per la donna cagliaritana: "600mila euro per operazioni umanitarie"

(Foto Fotogramma/Ipa)
(Foto Fotogramma/Ipa)
05 ottobre 2020 | 18.26
LETTURA: 2 minuti

Dopo le Iene che annunciano per domani sera rivelazioni choc su bonifici partiti dalla Segreteria di Stato Vaticana e destinati a una donna cagliaritana che sarebbe legata da un rapporto fiduciario al cardinale Angelo Becciu, nuove indiscrezioni sul caso di Cecilia Marogna arrivano dal "Domani".

Il quotidiano svela che Becciu avrebbe chiesto a monsignor Alberto Perlasca, all'epoca a capo dell'ufficio amministrativo della SdS, "di girare vari bonifici da 600 mila euro su un conto segreto intestato a una società slovena, la Log Sic D.o.o.", di cui è managing director proprio Marogna. I soldi, secondo Becciu, sarebbero dovuti servire a operazioni segrete umanitarie in Asia e Africa, anche se, a quanto sospetterebbero gli inquirenti vaticani (e a quanto prima hanno raccontato 'Le Iene'), buona parte del denaro sarebbe invece finita nell’acquisto di borsette, cosmetici e altri beni che hanno poco a che fare con le missioni caritatevoli della Chiesa. Rivelazioni alla luce delle quali il cardinale si sarebbe detto "truffato" (e pronto a sporgere denuncia).

"Ad ora sul conto della donna - scrive il Domani - ci sarebbero ancora 200mila euro dei fondi della Segreteria di Stato. Oltre 250 mila euro sarebbero dunque stati già spesi. In borse e oggetti di lusso, ipotizzano gli inquirenti". "Falso: solo viaggi diplomatici, pagamenti di fonti di informazione, mediazioni e bonifici a fondazioni umanitarie", racconta lei.

La donna - un'esperta in relazioni diplomatiche e diplomazia parallela che lavora in Slovenia e che dal 2016 coordinerebbe le attività di intelligence per la Segreteria di Stato a quanto scrive il Domani - sarebbe entrata in contatto con il cardinale nel 2016, quando Becciu era Sostituto della Segreteria di Stato, proponendosi come mediatrice su crisi internazionali di vario genere. E da Becciu avrebbe ricevuto una lettera di presentazione a sua firma, dove lei risulterebbe lavorare per il Vaticano come esperta diplomatica.

Ora bisognerà stabilire se Becciu, che spiega ai suoi amici di aver girato questi soldi in totale buona fede, dice la verità. E se davvero la Marogna ha avuto davvero questi denari senza aver dato alcun corrispettivo, insomma commettendo peculato. Becciu, dal canto suo, continua a negare di aver preso un solo euro per interessi personali o dei suoi parenti. La Marogna spiega che quei denari avuti dal Vaticano comprendevano anche le parcelle per il suo lavoro.

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