Il movente, a quanto apprende l'Adnkronos, si esaurisce in motivazioni personali
Non avrebbe agito né per motivi politici né terroristici o razziali il 53enne di origini tunisine che ha confessato di aver ucciso stamattina a Como don Roberto Malgesini. Il movente, a quanto apprende l'Adnkronos, si esaurisce in motivazioni personali. L'uomo, durante l'interrogatorio di polizia, avrebbe inoltre descritto le modalità dell'omicidio. Il 53enne aveva precedenti penali dal 2007 tra cui maltrattamenti in famiglia, resistenza a pubblico ufficiale, furto e rapina. Gli era stato revocato il permesso di soggiorno e aveva pendenti due decreti di espulsione. Al primo, nel 2018, non aveva ottemperato l'ordine di espulsione. Per quanto riguarda il secondo non era stato eseguito per via dell'emergenza sanitaria Covid-19. Nelle prossime ore dovrebbe svolgersi l’interrogatorio di garanzia di fronte al gip. Titolare delle indagini è il pm Massimo Astori.