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Scuola, a Montecitorio rabbia dei docenti precari: "Noi presi in giro"

I docenti precari lamentano l’inutilità dei concorsi che hanno tempo troppo lunghi e non hanno un metodo di valutazione valido

02 settembre 2020 | 13.08
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Manifestazione davanti Montecitorio degli insegnanti precari. Chiedono, anzi gridano, rispetto dei diritti, stabilizzazione e regolarizzazione del lavoro. "Non possiamo farci prendere in giro ancora, si sono succeduti tanti governi di tutti i colori e vediamo da oltre 20 anni calpestati i nostri diritti - dice un precario al microfono - chiediamo un tavolo di confronto con il governo o con il ministero, non possiamo continuare così, la scuola non può continuare cosi".

I docenti precari lamentano l’inutilità dei concorsi che hanno tempo troppo lunghi e non hanno un metodo di valutazione valido: "è l’esperienza, è il nostro lavoro che dovrebbe essere valutato e non le mere nozioni", afferma un altro precario.

Vengono da tutta Italia ci sono comitati dalla Toscana, Umbria, Sardegna, e sono 35 le sigle che hanno firmato Il Manifesto Unitario che li ha portati in circa 150 davanti a Montecitorio ma saranno molti di più oggi pomeriggio a Trastevere davanti al ministero dell’Istruzione. "Assunzioni subito", "Assunzioni ora". Questo è il grido degli insegnanti precari provenienti da tutta Italia. "Basta docenti usa e getta", gridano ancora, chiedendo a gran voce stabilizzazione per il bene della scuola.

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