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Silvestri: "Bomba Zangrillo? Ci sono dati solidi"

"Su carica virale più bassa in tamponi evidenze in corso di pubblicazione"

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01 giugno 2020 | 09.32
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"La bomba Zangrillo?". Per il virologo Guido Silvestri, "sulla modalità di espressione" del direttore delle Unità di anestesia e rianimazione generale e cardio-toraco-vascolare dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano, che ha definito "clinicamente scomparso" il nuovo coronavirus, "si può discutere". E "anche in questo caso mi attengo al principio di cercare di commentare il meno possibile sulle dichiarazioni pubbliche dei colleghi". Tuttavia, "sull'aspetto specifico per cui Zangrillo mi chiama in causa, cioè l'osservazione che la carica virale nei tamponi naso-faringei positivi per Sars-CoV-2 è più bassa adesso che a inizio epidemia, si tratta di dati di laboratorio molto solidi e in corso di pubblicazione", assicura lo scienziato italiano docente negli Usa alla Emory University di Atlanta.

Quanto alla "famosa previsione dei 150.000 ricoveri in terapia intensiva entro l'8 giugno - commenta l'esperto su Facebook - penso che sarebbe utile usare questa vicenda come un'opportunità per spiegare al pubblico, con onestà e umiltà, i limiti concettuali dei modelli epidemiologici, e i problemi che nascono nel caso ci siano punti deboli nei presupposti 'biologici' di tali modelli". Infine, "sulle beghe 'politiche' tipicamente italiane che influenzano le valutazioni degli aspetti medico-scientifici di Sars-CoV-2 e Covid-19 - conclude Silvestri - ripeto una volta per tutte che mi interessano poco. In questa pagina si cerca solo di capire come stanno le cose usando il metodo e i dati della scienza".

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