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"Fontana ha su coscienza 15mila morti", Partito Carc su scritta choc

La replica degli antagonisti dopo le polemiche per la frase 'Fontana assassino' lungo il naviglio Martesana

16 maggio 2020 | 09.08
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"La gestione dell'emergenza Covid-19 di Fontana e della giunta leghista della Regione Lombardia è stata criminale: ha portato a morti evitabili, ha alimentato il contagio evitando le misure necessarie a contenerlo (tamponi per tutti, distribuzione di mascherine gratuita annunciata poi non fatta), ha mandato a morire i nostri anziani nelle Rsa. Fontana e il suo partito hanno sulla coscienza 15mila morti in Lombardia". La replica del Partito dei Carc per il governo di Blocco popolare non si fa attendere dopo le polemiche per la frase 'Fontana assassino' che "abbiamo scritto" lungo il naviglio Martesana "a caratteri belli grossi in modo che fosse ben visibile e non ci potessero essere fraintendimenti. Dire la verità è un atto rivoluzionario".

Un messaggio che ha sollevato una solidarietà trasversale da parte della politica. "Il sindaco Sala trova intollerabile additare Fontana come assassino, ma (...) non trova intollerabili le multe ai ristoratori che protestavano, nel rispetto delle norme anti-contagio, all’Arco della Pace. Quello che è intollerabile, sindaco, è che Milano il 15 maggio si è svegliata allagata a seguito di un nubifragio che ha fatto esondare i tre fiumi della città e la sua priorità dovrebbero essere le condizioni del Policlinico, dei lavoratori e dei pazienti del reparto di terapia intensiva allagato ed evacuato, non una scritta - vecchia, oltretutto, di una settimana!", si legge nel lungo comunicato della federazione lombarda, sezione di Milano- Nord Est.

Se la consigliera regionale della Lega, Silvia Scurati, "trova la nostra scritta un messaggio violento, in Lombardia le uniche violenze le ha perpetrate il suo partito ai danni degli anziani delle Rsa e dei lavoratori della sanità mandati a lavorare senza protezioni. Non abbiamo sentito da nessuno di questi signori parole di solidarietà per gli anziani morti nelle Rsa e per le loro famiglie, non li abbiamo sentiti prendere le parti dei lavoratori che sono stati licenziati al Don Gnocchi o stanno subendo provvedimenti disciplinari per aver denunciato cosa avveniva dentro le residenze per anziani", prosegue il messaggio sul sito.

"Abbiamo sentito solo tanti scaricabarile: verso il governo che non ha fatto chiudere le aziende non necessarie a far fronte all’emergenza sanitaria (ma il presidente della Regione può emettere ordinanze urgenti in materia sanitaria), verso i dirigenti dell’Ats per la strage nelle Rsa fino ad arrivare ad affermare contro ogni evidenza che la Regione Lombardia ha lavorato bene. Abbiamo visto sprecare milioni di euro per un ospedale aperto per 25 pazienti e che sarà a breve chiuso e per le mascherine-pannolini inutilizzabili da chiunque", si legge nel comunicato.

E dopo le morti "da contagio avremo anche le morti di fame e di stenti, visto che la Regione non ha sbloccato le migliaia di domande di Cig in deroga e non sta facendo nulla per lavoratori autonomi, partite Iva, stagionali. Queste sono le reali violenze, non una scritta che inchioda Fontana e i suoi consiglieri alle loro responsabilità", perché "le 15mila persone morte non sono state 'sfortunate', sono morte perché Fontana e Gallera non hanno fatto nulla per evitare questa situazione, ma anzi hanno fatto tutto quello che era in loro facoltà per fare in modo che Confindustria continuasse a mietere profitti e vittime".

L'invito del Partito dei Carc ai sostenitori lombardi è a "10, 100, 1000 mobilitazioni per le dimissioni di Fontana e Gallera. Le priorità che abbiamo di fronte rimangono la limitazione dei contagi, la cura degli ammalati e, a discendere da questo, le misure necessarie a fare fronte all’emergenza economica e sociale".

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