di Silvia Mancinelli
"Siamo chiusi e allo stato attuale il nostro codice Ateco non è stato nominato in alcun decreto. Non potendo nemmeno uscire dalla Regione aprire per vendere un biglietto per Ladispoli o un qualsiasi biglietto spot non vale la pena, il 90% del mondo è chiuso, soprattutto agli italiani ancora considerati gli untori. Riaprire avrebbe poco senso. La maggior parte delle agenzie di viaggio in Italia chiaramente vendono 'outgoing', l'estero. Anche se riaprono l'Italia non possiamo sostenerci". Lo racconta all'Adnkronos Angela Di Tofano, titolare dell'agenzia di viaggi "Four Angels" a Roma, tra via Lanciani e piazza Bologna.
"Le crociere sono sospese, c'è una grande confusione sui voli, sulle partenze e anche dare una comunicazione univoca ai clienti diventa complicato. La situazione è drammatica - incalza Angela - anche perché l'affitto bisogna comunque pagarlo, le tasse anche, noi siamo il settore più colpito in assoluto insieme a quello degli eventi e dei congressi, e nessuno ci considera in alcun modo. E' molto difficile riuscire a guardare avanti, perché se è vero che prima o poi sicuramente tutto tornerà alla normalità o che ci adegueremo a una nuova normalità, nel frattempo essere ottimisti è difficile".
"Ho l'agenzia dal 2003, fino ad oggi sono sopravvissuta a tsunami, attentati, terremoti, ho fatto di tutto e di più - aggiunge - e ora sono chiusa dal 12 marzo. I 600 euro mi sono arrivati, vado avanti con i due soldi che avevo messo da parte, in attesa che mi sospendano il mutuo di casa, con una riduzione concessa dalla proprietaria del negozio fino a settembre, con la dipendente in cassa integrazione. Ho fatto domanda a metà aprile per i 10mila euro senza interessi ma è ancora in istruttoria, ho chiesto i 25mila euro in banca per le imprese e anche quella richiesta è in istruttoria, ho rimborsato economicamente delle pratiche a qualche cliente, sempre coi soldi che avevo da parte, ma se va avanti così probabilmente dovrò cercarmi un altro lavoro nel frattempo che si dipani la nebbia".
"Il turismo è programmazione, non sono due mesi di non lavoro il problema, è che da qui a 6 mesi non ci sono prospettive non solo di crescita ma di azione vera e propria per noi soprattutto e per i tour operator- conclude Angela - Il ministro Franceschini parla solo ed esclusivamente di cultura, non nomina mai le agenzie e i tour operator, ma noi siamo il motore del turismo. Tutti ripartiranno, ristoranti, alberghi, lidi, seppur con difficoltà. Noi no, perché non c'è movimento, perché la gente ha paura, non ha i soldi, non ha le ferie: per un x milioni di motivi che non vengono caldeggiati da nessuno".