Don Lino Viola all'Adnkronos: "Ho saputo che tre politici presenteranno una interrogazione parlamentare su quanto accaduto"
di Elena Davolio
Il caso di don Lino Viola, il parroco di Gallignano nel cremonese che ha mandato via due carabinieri dalla chiesa che volevano impedirgli di celebrare di fronte a "dodici accoliti" arriverà in Parlamento. E’ lui stesso a raccontarlo all’Adnkronos al termine della celebrazione religiosa nel corso della quale ha chiesto perdono per "l’atto sacrilego dei carabinieri che sono entrati in chiesa con una intromissione violenta e con tanto di pistola nella fondina".
"Ho saputo che tre politici - spiega il sacerdote - presenteranno una interrogazione parlamentare su quanto accaduto perché sono state violate non solo le norme costituzionali ma le regole più elementari". Don Lino, come dice, stasera alla messa ha fatto "un atto di riparazione davanti al Signore chiedendo misericordia per quei carabinieri che, in maniera del tutto errata, mi hanno contestato il diritto di celebrare. Fra l’altro quelli in chiesa non erano fedeli ma accoliti (lettori, ndr) ammessi anche dal decreto ministeriale. Magari quel giorno c’è ne era qualcuno in più".
In cinque giorni, don Viola ha ricevuto più di cento mail di solidarietà, le telefonate non si contano. C’è stato poi l’autorevole sostegno dell’elemosiniere del Papa che, per dirla col sacerdote, "ha stigmatizzato il gesto indegno. Mi hanno chiamato pure tutti i Vescovi francesi. Il mio rammarico è stato di non avere avuto la solidarietà del mio vescovo". Con mons. Napolioni, don Lino ha avuto anche un faccia a faccia: "Ci siamo parlati a lungo, io gli ho spiegato che ho solo fatto il mio dovere ma lui mi ha risposto col silenzio". Don Lino, multato per 680 euro, ora ha un pool di tre avvocati che lo difenderanno a titolo gratuito. "Mi fido anche della giustizia terrena", conclude.