Il proprietario all'Adnkronos: "Canone richiesto di 120mila euro al mese, un'assurdità"
di Silvia Mancinelli
Sfratto rinviato a fine gennaio 2020 per il Caffè Greco. Niente forza pubblica, dunque, per liberare lo storico locale in via dei Condotti a Roma che rischia di chiudere per il mancato accordo con il proprietario delle mura, l’ospedale Israelitico.
"Stamattina abbiamo ricevuto un atto giudiziario che conferma la fissazione dell'udienza il 14 novembre prossimo e obbliga le parti, sia il proprietario delle mura che quello dell'attività dello storico locale di via dei Condotti ad arrivare ad un incontro per la tutela del Caffè Greco" ha spiegato all’Adnkronos l'avvocato Nicola Paglietti, legale dei titolari.
"Possiamo ringraziare per la presenza il maestro Andrea Morricone, che ha anche allietato i presenti con le sue musiche, il senatore Zancan, tesoriere del Pd, il senatore Cicchitto e Gasparri. Si è ottenuto un rinvio - incalza l'avvocato - ma quello che ci interessa è l'accordo definitivo, che finalmente il ministero obbliga a una trattativa che per legge coinvolga tanto il proprietario della società che quello delle mura, l'ospedale Israelitico".
La musica del Maestro Andrea Morricone, che ha suonato per l'occasione al pianoforte all’interno del Caffè Greco, tanti politici, tra Zanda, Gasparri, Cicchitto e Vittorio Sgarbi che, al cessato allarme, ha trasformato la colazione annunciata in una merenda prevista per le 16 di oggi. Il critico d'arte che sabato aveva detto "sfrattare il Caffè Greco è come radere al suolo il Colosseo", non entra nel merito del conflitto economico tra le parti, ma ha espresso l’interesse di preservare "un luogo di incontro dove si respira arte e cultura da 250 anni". Tutti insieme per scongiurare lo sfratto dello storico locale.
"Preciso che la richiesta di canone da parte dell'ospedale israelitico è di 120mila euro sì, ma al mese" dice all'Adnkronos Carlo Pellegrini, amministratore delegato del Caffè Greco. "Sono cioè un milione e 400mila euro l'anno a fronte di un fatturato dell'antico Caffè Greco di 3 milioni e mezzo. Destinare il 50% dei ricavi al pagamento del canone di locazione è offensivo per i lavoratori, i fornitori e gli imprenditori, me e mia moglie, che da oltre 20 anni mandiamo avanti lo storico locale"."In questi giorni in molti hanno confuso la richiesta di canone che ci è stata fatta con la cifra di 120mila euro l'anno. Un lapsus freudiano - aggiunge - generato, sicuramente, dall'assurdità della richiesta che sarebbe, ripeto, 120mila euro. Al mese".