"Basta, dopo 16 giorni entriamo in porto", ha scritto la ong su Twitter. Per Carola Rackete l'accusa è di resistenza o violenza contro nave da guerra e tentato naufragio (Cosa rischia). Sequestrata l'imbarcazione: scatterà anche una multa da 20mila euro. Gdf: "Abbiamo rischiato di morire schiacciati". Salvini: "Comportamento criminale". "Spero ti violentino 'sti negri"
La Sea Watch ha attraccato a Lampedusa. Ferma da tre giorni al largo dell'isola, intorno alle due di questa notte è entrata in porto forzando il divieto di ingresso. "Basta, dopo 16 giorni entriamo in porto", ha scritto la ong su Twitter. Subito dopo l'ingresso in porto gli uomini della Guardia di Finanza sono saliti a bordo e hanno arrestato la comandante Carola Rackete, che ha invocato lo stato di necessità per i 40 migranti a bordo, con l'accusa di resistenza o violenza contro nave da guerra, un reato che prevede una pena da tre a dieci anni, oltre a tentato naufragio.
La #SeaWatch3 ha attraccato. pic.twitter.com/7cQ5dvxHQy
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) 29 giugno 2019
La capitana non andrà in carcere, almeno per il momento. Ora è agli arresti domiciliari come deciso dalla Procura di Agrigento che coordina l'indagine. La 31enne tedesca è accusata anche di tentato naufragio per la manovra di attracco effettuata. Una motovedetta della Guardia di Finanza, ha provato a bloccare la nave cercando di impedire l'attracco ma è stato inutile perché Carola Rackete ha proseguito con le manovre.
Appena scesa dalla nave subito dopo l'arresto, la comandante è stata accolta da applausi e ovazioni da un gruppo di attivisti e dal parroco di Lampedusa Carmelo La Magra, che da una settimana dormiva sul sagrato della chiesa, in segno di solidarietà. "Vergognati, vergognati!", ha invece gridato un gruppo di leghisti, guidati dall'ex senatrice Angela Maraventano. Gli attivisti hanno gridato contro l'intero equipaggio definendoli 'Scafisti'.
Con l'arresto in flagranza di questa notte della comandante è saltato l'interrogatorio previsto per oggi davanti al Procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella, dopo l'iscrizione nel registro degli indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La donna sarà interrogata dal gip di Agrigento durante l'udienza di convalida dell'arresto operato dalla Guardia di Finanza.
Per la Sea Watch, spiegano fonti del Viminale, grazie al dl Sicurezza bis scatteranno il sequestro amministrativo e una sanzione pecuniaria da 20mila euro che, in caso non venisse pagata nei termini, potrà arrivare fino a 50mila euro.
Le Fiamme gialle, dopo le operazioni di sbarco dei migranti che erano a bordo della Sea Watch, sono salite a bordo e hanno preso il comando della nave. La nave è stata portata fuori dal porto, in rada, per essere poi trasferita al porto di Licata secondo quanto apprende l'Adnkronos. I 40 migranti sbarcati sono stati trasferiti all'hotspot di Lampedusa. Da più di due settimane si trovavano sulla nave dopo il divieto di superare le acque territoriali.
"Comportamento criminale della comandante della SeaWatch, che ha messo a rischio la vita degli agenti della Guardia di Finanza. Ha fatto tutto questo con dei parlamentari a bordo tra cui l'ex ministro dei trasporti: incredibile'', ha affermato il ministro dell'Interno Matteo Salvini che ha aggiunto: "Avevamo chiesto l'arresto di una fuorilegge, la multa per questa Ong straniera, il sequestro della nave, che ha finito di andare in giro per il Mediterraneo a infrangere leggi, e la distribuzione di tutti gli immigrati a bordo in altri paesi europei e quindi abbiamo fatto bene a chiedere che le leggi fossero rispettate. Mi sembra che giustizia sia fatta. Abbiamo avuto ampie rassicurazioni che tutti gli immigrati a bordo siano divisi in 5 paesi che ringrazio. Brilla per la sua assenza e il suo vergognoso menefreghismo il governo olandese che, ripeto, ha dato una bandiera a una nave fuorilegge fregandosene di quello che poi il suo equipaggio è andato poi a fare per il Mediterraneo".
Sul caso della Sea Watch "non voglio sostituirmi alla magistratura a cui spetta applicare le nostre leggi. Leggi che ci sono, piacciano o non piacciano", ha commentato da Osaka il premier Giuseppe Conte ricordando che, in qualità di presidente del Consiglio, "a me spetta la responsabilità di richiamare tutti al rispetto delle leggi".