Approvata in Consiglio comunale a Roma la mozione per lo sgombero dell'edificio dove si trova CasaPound. L'assemblea capitolina ha approvato (con 30 sì e 4 no) la mozione, a prima firma del consigliere dem Giovanni Zannola, che impegna la sindaca Raggi ad "attivarsi presso gli Organi competenti affinché sia predisposto lo sgombero immediato dello stabile sito in via Napoleone 111 illegalmente occupato dall'associazione CasaPound''. Oltre ai sì del Pd, la mozione è stata approvata con i voti della maggioranza Cinque Stelle.
Sulla vicenda, parlando all'AdnKronos, il leader di CasaPound Simone Di Stefano ha detto che "tanti sindaci prima di lei, quando non sapevano più che dire rispetto all'immondizia, agli autobus in fiamme, hanno cercato di spostare l'attenzione su Casapound, ma i sindaci sono caduti prima che avvenisse lo sgombero, come accaduto a Marino" ha commentato Di Stefano. "Mi auguro quindi che porteremo a Raggi la stessa sfortuna".
DI STEFANO - E ancora: "Salvini deve fare il suo dovere. Ci sta un ordine sugli sgomberi, Casapound è a posizione numero 30, ma ricordo a lui, al governo e a questi che amministrano Roma che il problema si risolve facendo le case popolari e gli alloggi" ha aggiunto. "Prima di buttare le persone in mezzo alla strada devono fare le case popolari". In una nota, in precedenza, Di Stefano ha scritto che "non esiste nessuna sede di partito in Via Napoleone III come certificato da verbale GdF e quereleremo gli autori della mozione".
SALVINI - "Come da programma concordato dalla Prefettura di Roma - ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini - procederemo con l’operazione sicurezza e sgombero di tutte le occupazioni illegali, nessuna esclusa, a partire già dai prossimi giorni, dalle situazioni più pericolose per l’instabilità delle strutture e da quelle per cui ci sono richieste di sequestro giudiziario in corso".
CONSIGLIO COMUNALE - Parlando di sgomberi, presentando la mozione in Aula, il consigliere dem Giovanni Zannola ha sottolineato che, "in questi mesi, si è usato sul tema degli sgomberi il pugno duro. Noi chiediamo alla Giunta di fare altrettanto con un edificio di pregio al centro di Roma occupato ormai dal 2003, dove non si sa bene cosa accade dentro se non che si costruisce un odio profondo, e messaggi negativi in città. Le violenze fuori dalle scuole di cui l'associazione Casapound si è dimostrata rea ne sono l'esempio. Sappiamo che l'edificio non è proprietà del Comune, noi pensiamo che una permuta con l'ente di proprietà potrebbe permettere al Campidoglio di acquisirlo al suo patrimonio. Una volta fatto questo il Comune potrebbe dare l'esempio, cacciando chi utilizza un bene pubblico di pregio per fomentare l'odio e restituirlo alla città confrontandosi con la cittadinanza facendolo magari diventare un punto d'incontro per la città".
"Bisogna avere il coraggio di essere forti con i forti e non solo forti con i deboli. E' l'occasione - ha aggiunto Zannola - per l'amministrazione di ribadire che questa amministrazione assume la legalità come principio cardine non solo nel disagio delle periferie ma anche al centro di Roma di fronte a un movimento fascista che genera solo odio". Voto favorevole anche da parte del Movimento Cinque Stelle. ''Voteremo sì - ha detto in Aula il consigliere Francesco Ardu - non perché ci mettiamo dentro la diatriba tra rossi e neri ma perché coerente con le nostre linee politiche; ma difficilmente questo indirizzo politico sarà attuabile perché ci sono delle inesattezze''.