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'Piccole imprese, scelte grandi', il progetto di Banca d'Italia

'Piccole imprese, scelte grandi', il progetto di Banca d'Italia
28 settembre 2023 | 21.01
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Un progetto formativo per le Piccole e piccolissime imprese. Di questo si è parlato nell’evento che ha chiuso la prima giornata della tappa napoletana di In Viaggio con Bankitalia.

Ha aperto i lavori Raffaella Di Donato, Vice Direttrice della Sede di Napoli della Banca d’Italia, che ha parlato del ruolo che la Banca può svolgere al servizio anche delle imprese. L’obiettivo è di elevare anche la cultura finanziaria degli operatori economici, sia dal lato degli intermediari, sia dal lato delle imprese.

A illustrare il progetto formativo per le imprese è stato Paolo Finaldi Russo, del Servizio Educazione finanziaria della Banca d’Italia; il programma si rifà al progetto “Piccole imprese, scelte grandi” e riguarda le scelte finanziarie e rapporti con le banche. L’obiettivo è fornire ai piccoli imprenditori nozioni di base per la gestione finanziaria dell’azienda. Il percorso si articola su quattro ambiti tematici: il rapporto con la propria banca; la gestione delle difficoltà finanziarie; la centrale dei rischi, i pagamenti e gli strumenti di tutela; la finanza per la piccola impresa. Il percorso è già stato proposto e realizzato con CNA e Confartigianato grazie a 250 formatori che sono andati sul territorio a incontrare ben 3.000 imprenditori in tutta Italia.

Rosa Cocozza, Professoressa di Economia degli intermediari finanziari presso l’Università di Napoli Federico II, ha sottolineato una mancanza di consapevolezza delle opportunità da parte delle imprese: si ritiene che il principale scopo del rapporto con la banca sia l’approvvigionamento finanziario, ma l’elemento economico non può essere l’unico con cui si sceglie una banca. Un percorso come quello offerto dalla Banca d’Italia è utile e necessario per migliorare i rapporti tra banca e impresa. “C’è molto da fare in questo ambito” ha detto.

Paolo Finaldi Russo ha poi ha spiegato come funziona concretamente questo percorso formativo, pensato per chi ha poco tempo, come gli imprenditori. La Banca ha messo in piedi 3 strumenti per veicolare facilmente i contenuti: corsi online, con brevi video-lezioni, incontri in aula, fascicoli didattici semplici da leggere e sfogliare. Gli imprenditori arrivano a questi 3 strumenti grazie ai partner, ovvero le associazioni di categoria, che consentono di raggiungere i 4 milioni di piccoli imprenditori che operano in Italia. Le associazioni a cui la Banca d’Italia si sta rivolgendo ora, dopo l’esperienza positiva già avuta con CNA e Confartigianato, sono anche Unioncamere, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, Copagri, Cia.

La prof. Cocozza si è soffermata sul programma formativo della Banca d’Italia alle imprese, definendolo uno step importante soprattutto per chi pensa che fare impresa sia una cosa e procurarsi i denari per farlo sia un’altra; mentre le due cose sono parte dello stesso business. Ha sottolineato poi l’importanza del tema dell’antiriciclaggio e delle verifiche sul cliente che la banca fa.

Pasquale Lampugnale, Vice Presidente nazionale Confindustria Piccola Industria e Presidente PI Campania, ha sottolineato come vi sia una mentalità legata alla garanzia e al documento di bilancio, ma oggi il sistema finanziario è interessato anche alla sostenibilità nel medio-lungo periodo. Ed è necessario far capire alle pmi l’importanza della regolamentazione. Grazie al maggiore dialogo con il sistema bancario c’è stata la capacità di gestire assieme le varie crisi. “Le pmi rappresentano il 95% del tessuto imprenditoriale regionale e uscire dalla logica dell’emergenza è un altro tassello importante” ha detto.

Un approfondimento è stato fornito da Francesco Monterisi, del Servizio Gestione dei rischi finanziari della Banca d’Italia, sul tema degli ICAS, un sistema di rating per assegnare una probabilità di insolvenza alle imprese, alle società non finanziarie, elaborato dalla Banca d’Italia. Questo rating si incardina nell’attività di politica monetaria, perché il credito concesso alle banche viene erogato dalla banca centrale a fronte di garanzie. E sul cambiamento climatico l’ICAS svolge un ruolo perché la Bce parla dell’importanza degli obiettivi di sostenibilità.

Pasquale Lampugnale ha sottolineato infine l’importanza della consapevolezza delle imprese su queste tematiche: bisogna capire con quale velocità e con quanta gradualità sia necessario introdurre le nuove regole della sostenibilità ambientale, che è la nuova frontiera dal punto di vista degli sviluppi normativi e dei requisiti richiesti. È un passaggio a cui si può far fronte con una politica industriale pubblica e con il contributo del sistema finanziario, che garantisca alle imprese una finanza di transizione.

È seguita una sessione di dialogo con il pubblico, moderata da Paola Ansuini con domande degli imprenditori e dei rappresentanti delle associazioni

Per conoscere meglio l’intero programma di “In viaggio con la Banca d’Italia” basta consultare il sito www.economiapertutti.it e scaricare il programma. È possibile prenotarsi ai link disponibili o mediante i QR code.

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