Sotto la presidenza italiana, ha aperto i lavori il ministro Calderone: "Faremo passi avanti in un percorso comune". Dal B7 tre priorità delle imprese illustrate dalla presidente Marcegaglia.
Uno sviluppo e un uso umano centrico dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, mercati del lavoro resilienti in società che invecchiano e competenze reattive, flessibili e inclusive, politiche e sistemi di apprendimento permanente. Su questi temi vertono le discussioni del G7 del Lavoro e dell'occupazione che ha preso il via a Cagliari oggi, sotto la presidenza italiana, e che proseguirà fino a domani, con la prevista approvazione della dichiarazione finale.
"E' un G7 del Lavoro e dell'Occupazione che si è aperto oggi all'insegna della partecipazione, della condivisione e anche dell'inclusione, perché oltre ai colleghi dei Paesi del G7, abbiamo al tavolo anche i rappresentanti delle organizzazioni internazionali, della società civile e delle parte sociali. Un tavolo ampio dove le discussioni, che diverranno poi la dichiarazione finale, sono state molte proficue e molto importanti", ha detto il ministro del Lavoro, Marina Calderone, al termine della prima giornata di vertice. Intanto, questa mattina, nell'aprire i lavori a Palazzo Regio, si era detta "sicura che queste due giornate di lavoro consentiranno di fare ulteriori passi avanti in quello che è il percorso comune che abbiamo costruito e sviluppato assieme in questi mesi su temi che sono prioritari per il mondo del lavoro. Tra questi - ha proseguito - certamente uno sviluppo e un uso umano centrico dell'intelligenza artificiale, la resilienza dei nostri mercati del lavoro di fronte ai trend demografici, il ruolo cruciale delle competenze, l'inclusività dei mercati del lavoro, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro".
Nel corso della mattinata, inoltre, Calderone ha avuto due incontri bilaterali, uno con il ministro federale del Lavoro e degli Affari sociali tedesco, Hubertus Heil, e l'altro con il viceministro britannico per il Lavoro e le Pensioni, Alison McGovern. Con il ministro Heil, fanno sapere dal ministero, si è sottolineata l’interconnessione delle economie italiana e tedesca e sono state approfondite le rispettive dinamiche del mercato del lavoro. Confermata la sintonia sulla necessità di un Piano d’azione per lo sviluppo e l’uso dell’Intelligenza artificiale. Grande attenzione anche al tema delle transizioni digitale e demografica, strettamente legato a quello delle competenze, sullo sfondo della Dichiarazione congiunta di intenti sulla formazione professionale. Con la viceministro McGovern si è sottolineato il reciproco interesse a proseguire l’intensa collaborazione tra i due Paesi, in particolare sui temi dell’Intelligenza artificiale e del suo impatto sul mondo del lavoro e sulle politiche per l’accompagnamento specialmente dei giovani al lavoro.
Gli obiettivi del G7 - L'obiettivo del vertice dei ministri del G7 è quello di trarre il massimo vantaggio dalle opportunità che offre l’Ia, conciliando lo sviluppo tecnologico con la tutela dei diritti del lavoro e riducendo al minimo i possibili rischi per il mondo del lavoro e affrontare le sfide derivanti dall’invecchiamento della popolazione sul lavoro e i servizi di cura e il potenziamento degli sforzi verso competenze inclusive e politiche e sistemi di apprendimento permanente che facilitino l’accesso a opportunità di lavoro di alta qualità per tutti.
C'è poi il tema dello sviluppo di mercati del lavoro inclusivi per le persone con disabilità, sulla rimozione degli ostacoli che le donne incontrano nell’entrare, permanere e progredire nel mercato del lavoro, sulla riduzione del divario salariale e occupazionale di genere, su come affrontare violenza e molestie di genere nel mondo del lavoro e promuovere un migliore equilibrio vita-lavoro per tutti i lavoratori e ambienti sicuri e salutari di lavoro.
Le priorità di imprese e industria - Nell'ambito dei lavori, intanto, la presidente del B7, Emma Marcegaglia, ha illustrato alle delegazioni presenti a Cagliari le tre priorità delle imprese: migliorare l'accesso all'istruzione e affrontare i divari occupazionali, attuare politiche attive del mercato del lavoro e migliorare la resilienza dei nostri sistemi di welfare, promuovendone l'efficienza e la sostenibilità per affrontare le sfide del nuovo contesto economico e sociale. "La stella polare del B7 - ha detto - è la competitività. Non ci sarà crescita economica, un'occupazione e un progresso sociale soddisfacenti se il G7 non unirà le proprie forze per affrontare la dura competizione globale. Difendere e promuovere i valori fondanti delle democrazie liberali è un imperativo collettivo che può essere perseguito rafforzando il dialogo tra i nostri governi e le parti sociali. Molteplici transizioni stanno rimodellando le società e le economie di tutto il mondo, offrendo opportunità di crescita senza precedenti. Tuttavia - ha spiegato l'ex presidente di Confindustria - i Paesi del G7 devono affrontare sfide pressanti, l'invecchiamento della popolazione, l'inadeguatezza delle competenze, il divario di genere e il potenziale lavorativo non sfruttato, in particolare tra i gruppi sottorappresentati, le minoranze e le categorie più vulnerabili, che mettono a rischio il mercato del lavoro. Il B7 è pronto a lavorare a stretto contatto con voi e con le parti sociali per trarre il meglio dai cambiamenti in atto nel mercato del lavoro".
Per le imprese, ha quindi illustrato nel dettaglio, "sono tre le priorità di azione. Prima: migliorare l'accesso all'istruzione e affrontare i divari occupazionali. Ciò comporta la riforma dei sistemi educativi per sviluppare, in stretta collaborazione con il settore privato, programmi di formazione specializzati per allinearsi alle esigenze emergenti del mercato del lavoro. Occorre dotare le giovani generazioni - ha proseguito la presidente del B7 - di competenze e conoscenze aggiornate sulle tecnologie e le tendenze emergenti. È fondamentale rimuovere tutte le barriere che impediscono o riducono l'accesso all'istruzione e alle carriere Stem, in particolare per le donne e le ragazze, promuovendo la formazione tecnica e scientifica fin dalla più tenera età. Seconda: attuare politiche attive del mercato del lavoro. Ciò implica una stretta collaborazione con le imprese per identificare le lacune del mercato del lavoro e offrire una formazione più accurata. Terza: migliorare la resilienza dei nostri sistemi di welfare, promuovendone l'efficienza e la sostenibilità per affrontare le sfide del nuovo contesto economico e sociale", ha concluso Marcegaglia.