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Editori europei: di giornali: Google non ha il diritto di sopprimere né di stabilire il valore delle informazioni giornalistiche "Made in Europe"

25 marzo 2025 | 13.29
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Gli editori europei di giornali respingono fermamente le presunte conclusioni di Google in merito alla pertinenza e al valore che per l'azienda hanno i contenuti giornalistici europei presenti nella funzione della Search, come risultato dell'"esperimento" imposto unilateralmente da Google, non notificato e democraticamente inaccettabile, condotto in 8 Paesi dell'UE dallo scorso novembre. Durante quel periodo, i contenuti della stampa, in una mera dimostrazione di brutale pressione da parte di Google, sono stati rimossi dai suoi servizi per circa 2 milioni di cittadini europei.

Invece di cercare di fornire informazioni significative sul reale contributo della stampa europea al successo di Google, un gatekeeper digitale ai sensi del Digital Markets Act dell'UE, l'azienda ha valutato il valore dei contenuti della stampa in base a criteri e parametri non trasparenti stabiliti da e per sé stessa. Così facendo, Google ha minato le legittime rivendicazioni degli editori di giornali, ora direttamente accusati da Google di "sovrastimare" il valore dei contenuti della stampa europea, rivendicazioni che mirano a garantire una giusta remunerazione nelle negoziazioni in corso in tutta Europa ai sensi della c.d. Direttiva Copyright. Non sorprende che l'Autorità per la concorrenza in Francia, che aveva identificato il rischio di ritorsioni da parte di Google, abbia vietato al gatekeeper di rimuovere i contenuti degli editori in modo da salvaguardare un equo processo di negoziazione. Questo intervento dell'Autorità si è rivelato determinante per consentire agli editori di riviste francesi, tramite la loro associazione nazionale, di ottenere in tribunale la sospensione del test di Google in Francia.

Tutto ciò si verifica nell’attuale contesto di sviluppo, da parte di Google, di un modello di business che si nutre dei contenuti degli editori di giornali per fornire la prossima generazione di servizi digitali guidati dall'intelligenza artificiale, senza autorizzazione o remunerazione.

Le azioni unilaterali e antidemocratiche di Google nell'ambito del suo esperimento hanno minacciato la sostenibilità finanziaria di una stampa libera europea e l'hanno esposta a danni inaccettabili nell'economia digitale.

L’episodio dimostra, inoltre, senza mezzi termini la capacità di un'azienda dominante come Google di ostacolare a piacimento il diritto dei cittadini dell'UE di accedere alle informazioni giornalistiche, influenzando così direttamente la qualità del dibattito democratico in tutta Europa, tanto più critica in un periodo di diffusa interferenza e manipolazione delle informazioni e dell'opinione pubblica.

Per tutte queste ragioni, un simile esercizio di brutale sfruttamento della propria posizione di potere non deve ripetersi mai più. Pertanto, gli editori europei di giornali invitano i decisori dell'UE ad adottare misure urgenti e complete per ritenere Google pienamente responsabile delle sue azioni, in conformità con i principi democratici e utilizzando tutti i meccanismi disponibili ai sensi del diritto dell'UE.

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