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Lavoro ibrido, Iwg: "Chiave per accelerare parità genere e crescita professionale donne"

Più di due terzi (71%) delle partecipanti a uno studio hanno dichiarato che lavorare in questa modalità ha avuto un impatto positivo sul loro percorso professionale

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05 marzo 2025 | 14.38
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Il lavoro ibrido è un fattore chiave per accelerare la parità di genere e favorire la crescita professionale delle donne. E' quanto emerge dalla nuova ricerca condotta da International workplace group (Iwg), leader mondiale nelle soluzioni di lavoro ibrido e negli spazi di lavoro, con più di due terzi (71%) delle partecipanti hanno dichiarato che lavorare in modalità ibrida – alternando spazi di lavoro locali, uffici centrali e la propria casa – ha avuto un impatto positivo sul loro percorso professionale.

Lo studio

Lo studio, che ha coinvolto oltre 1.000 lavoratrici, rivela che il lavoro ibrido (64%) è considerato quasi due volte più importante del congedo parentale (35%) per supportare le donne sul posto di lavoro. Questo perché offre numerosi vantaggi, tra cui un migliore equilibrio tra vita privata e professionale (56%), maggiore flessibilità (58%) e tempo risparmiato negli spostamenti (53%) grazie alla possibilità di lavorare più vicino a casa, anche in spazi di coworking e uffici flessibili locali.

I dati confermano che il lavoro ibrido è essenziale per promuovere la parità di genere sul posto di lavoro. Più della metà delle donne (56%) ha dichiarato che il lavoro ibrido ha contribuito a ottenere promozioni in ruoli più senior, mentre una percentuale simile (52%) ha riconosciuto che la maggiore flessibilità è stata determinante per la loro crescita professionale.

In tutte le fasce d'età, la maggioranza delle donne (70%) ha affermato che il lavoro flessibile ha contribuito a ridurre le disparità sul posto di lavoro. Tuttavia, c’è ancora molto da fare. Secondo il World Economic Forum, al ritmo attuale ci vorranno fino al 2158 (circa cinque generazioni) per raggiungere la parità di genere. Ma secondo la metà delle donne (53%), la flessibilità sarà un elemento cruciale per colmare questo divario.

Otto donne su dieci (82%) si sentono più produttive ed efficienti quando possono scegliere il luogo da cui lavorare. Uno studio del Professor Nicholas Bloom dell’Università di Stanford ha inoltre dimostrato che il modello ibrido aumenta la produttività del 3-4% in media, con un impatto significativo sulle performance complessive. Una recente ricerca di International workplace group conferma questi dati: il 69% dei dirigenti di aziende che offrono modalità di lavoro flessibile ha osservato un incremento della produttività nel 2024.

Gli spostamenti

Un altro aspetto emerso dalla ricerca riguarda gli spostamenti lunghi e costosi, che rappresentano una barriera significativa per molte donne impegnate nella gestione di responsabilità familiari. Tuttavia, ben due terzi (68%) delle intervistate hanno dichiarato che la flessibilità offerta dal lavoro ibrido ha permesso loro di rimanere attive nel mondo del lavoro, evitando di abbandonarlo a causa degli impegni di cura. Questo non solo favorisce l’avanzamento di carriera delle donne, ma contribuisce anche a mantenere occupata la forza lavoro femminile, un elemento essenziale per aumentare la produttività nazionale.

Fatima Koning, chief commercial officer di International workplace group, ha commentato: "Il nostro ultimo studio mette in luce il ruolo fondamentale che il lavoro ibrido e modalità di lavoro più flessibili possono avere nel raggiungimento della parità di genere. I nostri risultati sottolineano quanto sia importante offrire questa flessibilità per promuovere la crescita professionale delle donne, migliorare la produttività e attrarre, oltre che trattenere, i talenti femminili".

Un dato significativo emerso dalla ricerca è che l’84% delle donne considera la flessibilità sul posto di lavoro un fattore decisivo nella scelta di un nuovo ruolo. Inoltre, oltre la metà (58%) delle lavoratrici ha dichiarato che lascerebbe il proprio lavoro se fosse obbligata a compiere lunghi spostamenti quotidiani. Questa percentuale sale al 62% tra le donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni, un periodo cruciale per la progressione verso ruoli più senior e con maggiori opportunità economiche.

Mark Dixon, ceo di International workplace group, ha aggiunto: "Le aziende che danno priorità a modalità di lavoro flessibili e ibride otterranno un vantaggio competitivo nell’attrarre e trattenere i migliori talenti femminili. Ma i benefici non si fermano qui. Il lavoro ibrido ha dimostrato di migliorare la produttività e ridurre i costi operativi, rendendolo essenziale per il successo aziendale, favorendo sia la fidelizzazione dei talenti che un bilancio più sano".

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