"L'Intelligenza artificiale per essere realmente un plus dovrà essere sempre guidata dall'Intelligenza Umana"
E' stato Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Fondazione Fiera Milano SpA, Presidente di Telsy SpA, Pre- sidente del Consiglio di Sorveglianza di Banco BPM, Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Metropolitana Milano, con esperienze professionali che lo hanno portato a fronteggiare la corruzione ed a lavorare, ad esempio, a stretto contatto con il pool della procura di Milano e con Francesco Saverio Borrelli negli anni '90 e manager esperto di audit e controllo interno Telecom Italia. Professionista della contabilità con incarichi in Telecom Italia, Olivetti, Amsa, Federico Maurizio D'Andrea è soprattutto un pensatore e non a caso ama ricordare la sua estrazione umanistica che lo ha sempre ispirato, credendo fermamente nei valori sociali ed economici di certe delicate attività professionali.
Ed in questa veste che è stato intervistato D'Andrea dal 'Giornale del Revisore', insieme al delegato provinciale di Monza-Brianza, nonché docente Inri Simona Pastorino, presso gli eleganti uffici del Centro Studi Borgogna a Milano dove D'Andrea opera da anni su vari temi, tra i quali le priorità per le imprese italiane oggi per affrontare al meglio le sfide dell'innovazione, dell'IA, degli investimenti e delle progettualità future. "Credo che qualunque analisi sulle prospettive del sistema economico in Italia debba necessariamente partire dall'esame del tessuto imprenditoriale che ha delle peculiarità spinte, ed è unico al mondo, essendo caratterizzato da piccole e micro imprese, che rappresentano oltre il 94% del nostro complessivo patrimonio di aziende. D'altra parte anche la nostra borsa, che pure ha una funzione straordinaria, è molto dimensionata rispetto a quelle estere di riferimento. E proprio nell'ambito delle Pmi, vi è ancora oggi la presenza di aziende a conduzione familiare, che rappresenta un punto di forza e al tempo stesso di debolezza perché c'è di fatto una identificazione molto accentuata nel binomio azienda-casa".
"Oggi, purtroppo in molti casi, queste imprese non avvertono la necessità di un ricambio generazionale, di una immissione manageriale nelle attività di impresa e si corre il rischio di rimanere incagliati in modelli che potevano essere vincenti in certi momenti storici, ma che oggi risultano obsoleti e non colgono l'opportunita che il mercato riserva. Da questo punto di vista è bene dirlo molto esplicitamente: tutte le imprese devono fare conti con le innovazioni tecnologiche, in primis con l'Intelligenza Artificiale che creerà opportunità molto ampie nel tessuto industriale, ma porterà anche seri problemi che devono essere affrontati e su cui bisogna focalizzare l'attenzione. E questo perché, I'I.A. per essere realmente un plus, secondo me, dovrà essere sempre guidata dall'Intelligenza Umana. Altrimenti si è tentati di attuare una sostituzione integrale che potrebbe far irrompere sulla scena temi sociali e occupazionali molto rilevanti. Ma tutto questo -precisa D'Andrea- non deve e non può essere un alibi per non seguire il progresso".