L'ad: "Pronti investimenti per altri 9 miliardi per aumentare capienza, scalo chiude 2024 a 50 milioni passeggeri"
L'"espansione" per l'aeroporto di Fiumicino, che chiuderà il 2024 sfiorando i 50 milioni di passeggeri, "è già una priorità", in relazione alla forte crescita del traffico soprattutto intercontinentale di lungo raggio di Ita e degli altri vettori. Emblematico anche il dato delle festività natalizie: al Leonardo da Vinci sono previsti 1,5 milioni di passeggeri dal 20 al 31 dicembre e in breve tempo la capienza dello scalo sarà ai limiti. E' il messaggio dell'amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Marco Troncone, che al 'Corriere della Sera', indica per lo scalo, "forte" di questi numeri, le sfide imminenti, come quella dei flussi di arrivi per il Giubileo, e le prospettive di crescita e di sviluppo nel futuro con una spinta ai piani di espansione mantenendo anche il timone della sostenibilità acustica.
Il riferimento è al piano di investimenti privati da 9 miliardi per l’aeroporto della Capitale, il cui iter di approvazione è in corso dal 2021 e ancora non concluso. Troncone, per evitare la "congestione", indica per Fiumicino il limite di 60 milioni di passeggeri: "Oggi siamo dentro i limiti ma l’espansione è già inevitabile - afferma - viste le previsioni rischiamo di arrivare tardi e avere periodi di sofferenza se non ci diamo una mossa. Se vogliamo far lavorare bene Fiumicino come un hub per l’Italia ed il bacino del Mediterraneo, e quindi puntando sulle ondate di connessione, in particolare verso i mercati strategici, nella prima parte della giornata verso il Nord America e nella parte finale della giornata verso il Sud America e l'Asia, dobbiamo farlo da subito".
"Lufthansa - aggiunge il ceo di Adr - ha delle aspettative dall'aeroporto anche in termini di quantità, oltre che di qualità". Le prospettive migliori per Fiumicino dal matrimonio Ita-Lufthansa derivano, per l’ad, dal Nord America "dove potrebbero aggiungere destinazioni anche utilizzando United Airlines". "Prevediamo un rafforzamento sul Sudamerica (Brasile e Argentina) e Messico. Sull'Africa si potrebbe intensificare la connettività con il Nord e sicuramente puntare di più sulla parte sub-sahariana", conclude Troncone.