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80esimo anniversario di Manageritalia: dazi e crisi di mercato, più manager all’opera per trovare soluzioni e opportunità per le imprese

Marco Ballarè, presidente di Manageritalia
Marco Ballarè, presidente di Manageritalia
15 aprile 2025 | 17.05
LETTURA: 2 minuti

Ieri la necessità di ricostruire dalle macerie della guerra, oggi la consapevolezza di dover affrontare grandi sfide dei cambiamenti epocali nell’economia e nel mondo del lavoro.

Manageritalia celebra 80 anni ispirandosi a quell’impegno e visione che il 9 aprile 1945 portarono alla nascita della prima associazione rappresentativa di manager protagonista insieme a loro della ricostruzione, della crescita e della prosperità per le imprese e l’economia italiana.

Gli oltre 45 mila dirigenti associati a Manageritalia testimoniano che la managerialità e la competenza sono tra i principali elementi di cui ha bisogno l’Italia per governare all’interno delle organizzazioni fenomeni come la transizione digitale e AI, transizione ecologica e la riorganizzazione del lavoro.

Di molte di queste sfide si è parlato questa mattina, nei suggestivi spazi de La Lanterna a Roma, in occasione dell’evento organizzato per celebrare gli 80 anni di Manageritalia, Federazione nazionale dirigenti, quadri ed executive professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato.

Ad aprire i lavori di questo importante traguardo per il mondo del management e dell’economia Marco Ballarè, presidente di Manageritalia seguito dai saluti istituzionali dei ministri Marina Elvira Calderone (Lavoro e Politiche Sociali), Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy) e del vicepresidente della Camera dei deputati, Fabio Rampelli e il video messaggio di Carlo Sangalli, presidente Confcommercio – Imprese per l’Italia.

La mattinata è proseguita con la tavola rotonda “Manageritalia: 80 anni di leadership e innovazione per il futuro dell’Italia” un momento di approfondimento che ha evidenziato la necessità del Paese di avvalersi delle migliori competenze per gestire al meglio i processi di cambiamento in atto nel mondo del lavoro e dell’imprese italiane grazie al confronto con: Tito Boeri professore Università Bocconi di Milano, Carlo Cottarelli direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici Italiani dell’Università Cattolica di Milano – Emanuela Trentin, AD di Siram Veolia- Cristina Scocchia, AD di illycaffè, moderati dallo storico e giornalista Paolo Mieli che ha aperto sottolineando il ruolo dei sindacati, dei dirigenti e degli imprenditori nella ricostruzione del Paese.

In Italia, oggi, il mondo dei servizi di mercato è il 59% del Pil (73% includendo anche il pubblico) e sempre più protagonista dell’economia nazionale. Il settore che occupa oltre il 50% dei lavoratori e dal 1995 ha generato oltre 3,5ml di posti di lavoro. In particolare, la managerialità italiana ha fatto segnare +2,6% nell’ultimo anno nel settore privato e + 9.4% dal 2008 a oggi (Fonte Istat 2024). Questo anche se nell’intera economia italiana rimane il gap con l’estero, visto che solo nel 30% delle nostre aziende familiari c’è un manager esterno alla famiglia dell’imprenditore contro l’80% di Francia, Germania e Spagna. Per questo in Italia abbiamo solo 0,9 dirigenti ogni 100 dipendenti contro il 2-3 dei principali competitor europei, segno di quanto ci sia ancora tanto da fare per introdurre una maggiore managerialità nelle imprese per far crescere l’economia e il Paese.

Manageritalia oggi non è solo un’associazione: è una comunità, una rete di persone di oltre 45 mila iscritti tra manager, dirigenti, executive professional e quadri che operano nel settore più strategico quello dei servizi che ogni giorno contribuiscono al progresso del Paese.

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