Il ministro degli Esteri: "Se cade mercoledì, si va al voto ed è un problema per l'Italia. Il M5S? Ormai è il partito di Conte"
Dopo le dimissioni del premier, "il governo Draghi e la coalizione che lo sosteneva devono andare avanti, ma in questo momento la vedo molto, molto difficile". Così Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e leader di Insieme per l'Italia, a Rtl. "Mercoledì l'Italia rischia di restare senza un governo, di andare al voto anticipato che non è un problema per i partiti, ma è un problema per il Paese perché significa non completare il Pnrr, non approvare il secondo decreto da 15 miliardi contro il caro energia, non poter portare avanti la battaglia in Europa per il tetto al prezzo del gas, andare in esercizio provvisorio", sottolinea il ministro.
"Tutti pensavano che Draghi rimanesse lì in ogni caso, ma Draghi è uno che mantiene la parola" continua, aggiungendo: "Draghi ha sempre detto che senza la maggioranza di unità nazionale non si poteva andare avanti. E ieri si è dimesso. Ha mantenuto la parola".
"A me piange il cuore nel vedere che a Mosca stavano brindando, Medvedev brindava ed era contento perché era stata servita la testa di Draghi a Putin su un piatto d'argento", le parole del ministro.
"Il presidente Mattarella - ha spiegato Di Maio - ha invitato il presidente Draghi a verificare in Parlamento. Ma deve essere chiara una cosa: se non ci sarà un atto di maturità dei partiti, io vedo molto complicata la giornata di mercoledì. Non è un passaggio formale: l'Italia da mercoledì rischia di non avere un governo".
"Il partito di Conte, perché quello ormai non è più il Movimento 5 Stelle", stava "pianificando da tanto tempo" la crisi, dice ancora il ministro,che continua: "Qui c'è un tira e molla che va avanti da mesi". "Contatti con Conte? Come membro del governo da quando ho lasciato il Movimento 5 stelle non ho avuto nessun contatto con Giuseppe Conte". "Sono contento che tanti componenti del Movimento non siano d'accordo" con la scelta di Giuseppe Conte e "lancio un appello a quei parlamentari perché mostrino di non essere d'accordo".