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Dalla storia di Carlo Acutis all'ultimo Albinati, le novità in libreria

Le novità in libreria

Le copertine di 'Il segreto di mio figlio' e 'I figli dell’istante'
Le copertine di 'Il segreto di mio figlio' e 'I figli dell’istante'
08 marzo 2025 | 16.05
LETTURA: 14 minuti

Ecco una selezione delle novità in libreria presentata questa settimana dall'AdnKronos.

'I figli dell’istante' di Edoardo Albinati

È appena arrivato in libreria con la casa editrice Rizzoli il nuovo libro del premio Strega Edoardo Albinati 'I figli dell’istante'. In un istante può succedere tutto. I padri possono rifiutarsi di essere genitori, un amore può venire allo scoperto o invece spezzarsi, una bambina può disprezzare l’infanzia comportandosi più seriamente di qualsiasi adulto. Sospesi in un eterno presente, i protagonisti di questo romanzo incarnano tutte le nostre contraddizioni, restituendoci come allo specchio il riflesso di ciò che non vogliamo vedere.

Siamo all’alba degli anni Ottanta, e attorno a Nico Quell - volubile ragazzo senza qualità che sta partendo militare - e Nanni Zingone – l’amico che si è fatto carico di tenere unita la sua giovane famiglia – si muove una compagnia di personaggi irresistibili come schegge di un capolavoro perduto. Il decennio più edonista dispiega in queste pagine un’umanità iridescente, affacciata sulle terrazze di una cattedrale o in cima a un vulcano, nei cubicoli di un ufficio o al capezzale di un vecchio delirante. Come esplorare ogni possibile legame tra di loro? E dunque in questo libro-fiume inseguiamo la diaspora lungo lo Stivale di professori e militari, figlie di nessuno e ragazze alla pari, bande di terroristi, maghi, suocere autoritarie e modelle inarrivabili. Uno sciame di lucciole che, per un istante, illumina scene d’amore e del suo contrario, e poi il riscatto e la caduta, la ricerca inesauribile di gioia anche nelle quotidiane frustrazioni. Il risultato è un’opera cangiante e ipnotica, che intreccia con lucidità disarmante il filo di cui sono intessute le nostre vite.

'La rivoluzione della cura' di Antonella Viola e Alessandro Aiuti

Esce in libreria con Einaudi il saggio firmato da Antonella Viola e Alessandro Aiuti 'La rivoluzione della cura'. Tecnologie estremamente sofisticate puntano a risolvere il problema alla radice e in molti casi sono già veri e propri farmaci come quelli basati su virus ingegnerizzati che trasportano geni terapeutici, cellule capaci di distruggere tumori o piccole “forbici” molecolari per tagliare il Dna. Alcuni di questi farmaci possono essere somministrati una sola volta nella vita: farmaci che curano, farmaci che guariscono.

Tuttavia la scienza medica corre cosí veloce che i non addetti ai lavori rischiano di essere esclusi dalle nuove scoperte. Ciò rende difficile la realizzazione di un obiettivo importante del sapere medico e cioè la medicina partecipativa. In assenza di basi minime di conoscenza il cittadino non potrà mai trasformarsi da “oggetto” a “soggetto” della cura e partecipare attivamente alle scelte che riguardano la sua salute. Antonella Viola e Alessandro Aiuti ci accompagnano in un viaggio entusiasmante per aiutarci a comprendere la portata di questa rivoluzione.

'Le parole della sostenibilità. Il futuro nelle nostre mani' di Andrea Ferrazzi

È appena arrivato sugli scaffali con Marietti 1820 'Le parole della sostenibilità. Il futuro nelle nostre mani' di Andrea Ferrazzi. Al centro del libro, l'epoca di grandi cambiamenti e sfide che stiamo attraversando. Un tempo in cui la sostenibilità non è più un’opzione ma una necessità impellente. Grazie alla sua esperienza personale e istituzionale, Ferrazzi - senatore, vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle ecomafie - alla sua prima prova come saggista, riesce a coniugare il rigore scientifico con una profonda sensibilità etica e politica, offrendo al lettore non solo dati e analisi, ma anche una prospettiva di cambiamento possibile e necessario. Il libro si presenta come una guida chiara e accessibile per affrontare le questioni ambientali, sociali ed economiche del nostro tempo. Arricchito dalla preziosa prefazione del Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, questo volume invita alla riflessione e all’azione per costruire un futuro migliore per le prossime generazioni. La postfazione, invece, è a cura di Filippo Jannacopulos, editore del gruppo Medianordest.

Partendo dai suoi studi e dalle sue esperienze, Andrea Ferrazzi libera il campo dagli allarmismi delle posizioni apocalittiche e dalle fake news dei negazionisti, raccontando con semplicità e chiarezza i fatti concreti. Tante le esperienze raccontate nelle pagine del volume, dalla tempesta Vaia, allo scioglimento dei ghiacciai, dall'inquinamento da Pfas, al caro bollette e alla crisi energetica, fino al consumo di suolo e alle trasformazioni urbane. "Il cambiamento climatico in corso ha una causa precisa ed è l’aumento della presenza di gas climalteranti in atmosfera di origine antropica" mette nero su bianco l’autore per il quale il tempo è un fattore cruciale per tentare di invertire la rotta. "Dobbiamo agire ora – è il suo invito - con una visione d’insieme che tenga conto non solo dell’ambiente, ma anche delle necessità sociali ed economiche".

Una possibile risposta, per Ferrazzi, la si può trovare sposando l’ottica di un’ecologia integrale, che unisca una visione che mette insieme sostenibilità ambientale, sociale ed economica. "Tutto è in relazione, tutta la vita sulla Terra è una rete di relazioni – spiega l’autore - Se distruggiamo l’ambiente, distruggiamo ogni forma di vita biologica, sociale, economica." Nel libro si trovano anche riferimenti all’importante modifica della Costituzione italiana in chiave ambientale, alla quale Ferrazzi è stato l’ispiratore. La riforma ha segnato un momento storico, ponendo finalmente la tutela dell’ambiente tra i principi fondamentali del nostro ordinamento. Un punto di vista che anche il cardinale Zuppi, riprende nella sua prefazione, ponendo l’accento sulla necessità di una presa di coscienza collettiva riguardo ai problemi ambientali e alle loro ripercussioni sulla vita umana. Il cardinale Zuppi lo sottolinea con forza: "Dobbiamo invertire la rotta. Se non per il bene del creato, almeno per noi stessi", dice. La postfazione di Filippo Jannacopulos evidenzia l’importanza dell’opera non solo come analisi critica, ma anche come un vero e proprio manifesto per un futuro sostenibile. "Il messaggio che emerge è di speranza – è la sua riflessione - : sebbene la sfida sia enorme, è ancora possibile invertire la rotta, ma solo se tutti – dalle istituzioni agli individui – faranno la propria parte".

'Il profumo del basilico' di Costanza DiQuattro

È arrivato in libreria con l'editore Gallucci 'Il profumo del basilico' di Costanza DiQuattro. È l’estate del penultimo anno di liceo e Otto e Sebastian partono dal Trentino per la loro prima vacanza da soli alla volta della Sicilia. Appena arrivati, fanno amicizia con Lighea e Gigi, due ragazze del posto, che li guidano alla scoperta del mare e dei tesori della loro affascinante isola.

Tra Lighea e Seba scatta subito una scintilla, che ricorda però drammaticamente l’antica leggenda delle teste di moro, la storia di Elisabetta e Hassan, di un amore inebriante e della gelosia assassina della ragazza. Tra le due vicende corrono mille anni di distanza, ma a unirle c’è il profumo del basilico, una pianta all’apparenza innocua, ma in realtà molto pericolosa per i traditori. “Sebastian e Lighea - scrive l'autrice - continuavano a fissarsi, incuranti del mondo; lui ogni tanto accennava a un sorriso mentre lei si sistemava il ciuffo ribelle, tutta rossa in viso. Erano teneri, avvolti in quella sensazione di libertà e benessere che solo la meraviglia di un incontro inaspettato sa regalare”.

'Il segreto di mio figlio' di Antonia Salzana Acutis con Paolo Rodari

Arriva in libreria in una nuova edizione, pubblicata in occasione della canonizzazione, 'Il segreto di mio figlio. Perché Carlo Acutis è considerato un Santo' (Piemme), il libro scritto da Antonia Salzana Acutis con Paolo Rodari. L'autrice è la mamma di Carlo, il quindicenne milanese morto per una leucemia fulminante il 12 ottobre 2006 per il quale la Chiesa ha avviato il processo di canonizzazione e che sarà proclamato santo nel 2025.

"In tanti - scrive - mi chiedono quale sia il segreto nascosto dietro la figura di mio figlio Carlo, che in pochi anni ha saputo conquistare l'amicizia e l'affetto di una moltitudine di persone che nella preghiera chiedono la sua intercessione. Perché un semplice ragazzino, morto a quindici anni, è invocato in tutto il mondo? Perché la Chiesa lo proclamerà santo? Quale, insomma, il 'mistero di luce' che lo accompagna? Tanti hanno voluto raccontare Carlo, ma non è semplice riuscire a cogliere l'individualità di una persona se non si è entrati in relazione diretta con lei. Se è vero che 'l'essenziale è invisibile agli occhi e non si vede bene che con il cuore', come madre di Carlo ho voluto provare a scrivere un libro con il cuore, per aiutare i suoi tanti devoti a conoscerlo e ad amarlo. Un fortissimo e innato senso religioso portava mio figlio ad aprirsi agli altri, in particolare agli ultimi, ai poveri e ai deboli. Carlo ha vissuto sempre proteso verso Dio. Diceva che 'la conversione è un processo di sottrazione: meno io per lasciare spazio a Dio'. Come un faro in una notte buia, ha squarciato e illuminato le tenebre che mi tenevano prigioniera e mi ha indicato un cammino in chiave di eternità. L'Infinito era la sua meta, non il finito. Gesù era il centro della sua vita. Sono questi i tesori che provo qui a svelare, i tesori di Carlo, il suo segreto".

'Le condizioni ideali' di Mokhtar Amoudi

Arriva sugli scaffali con Feltrinelli 'Le condizioni ideali' di Mokhtar Amoudi al suo primo romanzo. Come uno di quegli oggetti che si restituiscono al negozio perché non li si vuole più, così Skander, il protagonista di questo romanzo accolto con grande successo al suo apparire in Francia, passa in affido da una famiglia all’altra. Un trattamento che spesso il destino riserva a chi, come lui, è nato in una banlieue parigina. Eppure, Skander non è un figlio di nessuno. Ha una madre bella, con i capelli castani, lunghi e ricci, che di tanto in tanto compare, gli dice che lo ama più di ogni altra cosa al mondo, lo porta in centro città a casa di Mabrouk, un imbianchino più vecchio di lei, oppure in una pensione annessa a un bar, dove lo lascia in compagnia di uomini che bevono a tutte le ore.

La maggior parte del suo tempo Skander, però, la trascorre con le madri affidatarie. Lui le chiama 'zie', poiché è evidente a tutti che non sono le sue madri vere. Per fortuna esistono i libri e la scuola, dove trovare rifugio e passare ore a leggere il Larousse, il dizionario, viaggiando per il pianeta intero, dalla cordigliera delle Ande alla Mongolia, facendo la conoscenza di coloro che hanno determinato la storia del mondo, i grandi imperatori, gli scienziati, gli sportivi. Chi è stato abbandonato una volta spera sempre che non accada mai più. E così fa Skander. Dopo la morte di zia Nicole, la sua ultima madre affidataria, il tribunale dei minori lo spedisce nella banlieue di Courseine, a casa di madame Khadija. L’appartamento è grande, con diverse camere libere, tutte dotate di televisore e un soggiorno pieno di vetrinette con piatti, oggetti dorati e matrioske. Madame Khadija non è vecchia, è un po’ meno snella di sua madre, la metà delle volte gli parla in arabo, sempre a voce altissima. Il problema di Skander non è però madame Khadija, è la banlieue di Courseine, dove la vita, in bilico tra crimine ed espiazione, violenza e speranza, indifferenza ed empatia, non offre certo le condizioni ideali per un ragazzo in cerca di riscatto.

'Il ragazzo con la Kefiah arancione' di Alae Al Said

Sarà in libreria dal 18 marzo con Ponte alle Grazie 'Il ragazzo con la kefiah arancione' della scrittrice di origini palestinesi Alae Al Said. Al Khalil, Cisgiordania, anni Novanta. Loai Qasrawi parla con un giornalista americano venuto per ascoltare la storia della sua fabbrica di kefiah, quando una domanda imprevista fa riemergere il ricordo di una kefiah arancione. 1961. Loai è un ragazzino dai capelli rossi. Piccolo, timido, studioso e con quei capelli fiammeggianti, è la vittima perfetta per i bulli della scuola. Il sostegno familiare non può bastare: il padre, indaffarato nell’azienda di famiglia, è distante; la madre e il fratello vorrebbero aiutarlo, ma non sanno come.

L’incontro con Ahmad, ragazzo povero ma forte e sicuro di sé, gli offre una via di fuga e un modo per accettarsi: insieme condividono sogni di riscatto, è la nascita di un’amicizia. 1967, giugno. Una breve illusione, e la discesa in un incubo. È la guerra dei Sei giorni, l’occupazione. La prepotenza e la violenza che si abbattono su Loai e sull’intero suo popolo paiono una versione parossistica e mostruosa del bullismo subito un tempo. Loai ha di nuovo Ahmad al suo fianco, ma la lezione di resistenza ha ora connotati ben più tragici.

'Il ragazzo con la kefiah arancione' è un romanzo indimenticabile: una storia di amicizia, tradimento, resistenza, perdono, in una terra martoriata: le vicende private dei protagonisti si intrecciano alle vicende di un popolo che nella capacità di resistere ha mostrato la sua forza, rivendicando tenacemente il diritto alla propria terra.

'Figlia mia' di Carlo Greppi

Franca sparisce a 18 anni a Buenos Aires e diventa una tra le migliaia di desaparecidos della dittatura militare. Chi era? Cosa le è accaduto? Dopo i successi di 'Il buon tedesco' e 'Un uomo di poche parole', Carlo Greppi torna a indagare su una vita travolta dalla grande Storia, portando alla luce la lotta tenace e radicale di una madre per ottenere verità e giustizia nel saggio 'Figlia mia. Vita di Franca Jarach, desaparecida', pubblicato da Laterza.

Quando viene sequestrata, il 25 giugno 1976, la diciottenne Franca Jarach è forse l’ex allieva migliore del Colegio Nacional de Buenos Aires, la scuola più prestigiosa della capitale argentina. Vive una vita felice con i suoi genitori Vera e Giorgio, ebrei italiani rifugiatisi oltreoceano dopo le leggi razziali. È una ragazza brillante, unica figlia di una famiglia colta, inserita in una comunità cosmopolita. Scrive poesie, suona, dipinge e fa politica. Ha iniziato a lavorare come grafica e vuole diventare un’insegnante.

Ma fare politica nell’America Latina del Plan Cóndor, dove l’opposizione viene schiacciata con l’eliminazione fisica dei dissidenti, può significare firmare la propria condanna a morte. Basta un libro, basta una canzone, basta che qualcuno sotto tortura sussurri il tuo nome. Franca diventa una dei 30.000 desaparecidos di quegli anni: di lei si perdono le tracce. Soltanto dopo sette anni di ricerche e false piste, telefonate ricattatorie e appelli, i genitori conoscono un primo iniziale frammento di verità. Ma sarà solo nel nuovo millennio che la madre riuscirà a mettere insieme tutti i pezzi e a scoprire cosa era successo a Franca. Carlo Greppi ricostruisce minuziosamente la sua corta vita attraverso fotografie, documenti, lettere e interviste. E poi c’è Vera: una madre coraggio capace di inserire la propria ricerca di verità in una lotta collettiva. Memoria, verità, giustizia, esigevano le Madres de Plaza de Mayo dal 1977. Ed è quello che infine accade, anche grazie alla tenacia di Vera, una delle ultime tra loro ancora vive.

'I girasoli ciechi' di Alberto Méndez

La casa editrice Sellerio manda sugli scaffali 'I girasoli ciechi' di Alberto Méndez. Pubblicato in Spagna nel 2004, poco prima della morte del suo autore, il volume ha la forza e la visione di un libro meditato per tutta la vita: la sua perfezione letteraria, l’umanità struggente dello sguardo e il sentimento poetico che lo attraversa, ne hanno fatto un caso editoriale, un bestseller salutato da importanti premi e riconoscimenti, traduzioni in molti paesi, una versione cinematografica.

I protagonisti di questo libro sono sconfitti che, come girasoli ciechi, hanno rinunciato a cercare il sole. Ed è la sconfitta, lo splendore e la grazia dell’abbandono, a tenere unite le quattro vicende de 'I girasoli ciechi', ambientate nell’immediato dopoguerra in Spagna: un capitano dell’esercito vittorioso di Franco decide di arrendersi ai repubblicani, ormai sbaragliati, nell’ultimo giorno del conflitto; un giovane poeta fugge in montagna con la fidanzata incinta e affronta una vertiginosa storia di solitudine e di morte; un prigioniero, che sta per essere giustiziato, cerca di posticipare la propria fine inventando una vita di onore e coraggio per il figlio del colonnello dal quale dipende la sua sorte; un religioso, ossessionato dalla moglie di un intellettuale repubblicano che vive nascosto in un armadio, scatena la disgrazia di una famiglia.

"I documenti sui quali lavorano gli storici promettono e a volte permettono di dare la certezza, la verità è altra cosa", scrive Adriano Sofri nella Nota che chiude il volume. E così tutto ciò che è narrato in questo libro è vero, ma nulla di ciò che viene detto è certo: perché oltre gli orrori e le paure, al di là delle sofferenze e dei drammi, dopo ogni guerra civile resta soltanto la necessità di ricordare ciò che sappiamo. Con una prosa scarna e poetica, densa e tagliente, questi 'Girasoli ciechi' raccontano un dolore inafferrabile ed eterno, che contiene la vergogna, lo sconforto, e infine il seme della resistenza, del riscatto e della lotta per un futuro diverso: un canto triste e superbo alla dignità.

'Rose Royal' di Nicolas Mathieu

Sugli scaffali con Marsilio arriva 'Rose Royal' dello scrittore francese Nicolas Mathieu. Tutte le sere, dopo il lavoro, Rose va al Royal, un locale senza pretese uscito direttamente dagli anni Settanta, che con il suo rock in sottofondo, la clientela varia e le vetrine polverose è in grado di offrirle un’oasi di pace. I cinquant’anni, che si stagliano all’orizzonte, sono un’età difficile da digerire. Un divorzio alle spalle, i due figli ormai sistemati, un impiego senza sussulti: Rose non è insoddisfatta, ma le sembra di vivere per inerzia, dorme male e non fa progetti. Di uomini ne ha avuti parecchi, e ognuno, a modo suo, con la voce grossa o la mano pesante, spesso ignorando i suoi “no”, è riuscito a farle paura. Per questo tiene sempre in borsa una piccola pistola: perché non succeda più.

Quando al Royal conosce Luc, non pensa certo di usarla. La scintilla che scocca tra loro potrebbe diventare un grande amore, lei non avrà nessun bisogno di difendersi. E se invece capitasse a lui di prenderla in mano? Rose ha la sensazione di conoscere come le sue tasche quel bel cinquantenne che abita in campagna ma, come diceva Anton Čechov, se in una storia compare un’arma da fuoco bisogna farla sparare, prima o poi. L’autore premio Goncourt per 'E i figli dopo di loro' firma la cronaca di un incontro che pare promettere il futuro. Ma le cose a volte non vanno come le avevamo immaginate.

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