
E' in uscita sugli scaffali 'L’ultima città gentile' (pag. 194, Homo Scrivens Editore), il nuovo romanzo giallo fantascientifico di Giovanni Scipioni. 'L’ultima città gentile' è un esperimento, un prototipo di una città perfetta. Un luogo che non conosce cattiveria. È gentile. Gli scienziati della Terra l’hanno costruita per inviarla nello spazio. È l’unica speranza di un’umanità ormai fortemente colpita dalla peste nera che sta annientando ogni essere vivente. È lontana anni luce dalla Terra.
È un’astronave con le sfere multicolori abitata da un giovane terrestre e da una serie di personaggi di clorofilla. Perché solo con innesti di piante, sostengono gli scienziati, si può rimodellare la gentilezza ormai completamente scomparsa nelle nostra quotidianità. Il libro è un giallo fantascientifico che racconta di stanze segrete, di grilli portafortuna, di pittori che dipingono sull’acqua e di tante altre bizzarie. Pone una serie d’interrogativi sulla vita che conduciamo oggi nelle nostre grandi e piccole città.
La gentilezza nel pensare crea profondità, dice un filosofo cinese. Il pensiero dell'autore è che oggi viviamo in una società superficiale. Manca la profondità del pensiero, l’alternarsi di una società che riesca ad avere un atteggiamento premuroso nei confronti della vita e la consapevolezza delle emozioni proprie e degli altri che ci circondano. Il racconto del libro è anche la speranza che tutto questo possa realizzarsi nelle nostre città e non in una città lontana anni luce.