Il filosofo ed ex sindaco attacca la proposta di iscrivere la città lagunare nella lista del patrimonio mondiale a rischio
"L'Unesco è uno degli enti inutili più costosi sulla faccia della Terra... Sparano giudizi senza conoscere e senza sapere, procedono decretando pareri a destra e a manca, di cui è bene disinteressarsi: sono una baracca di 'mangiapane a tradimento', non tirano fuori un soldo, non danno un finanziamento per interventi reali, sanno solo decretare... Come se Venezia avesse bisogno dell'Unesco per essere un bene dell'Umanità!". Non usa mezzi termini Massimo Cacciari, filosofo ed ex sindaco di Venezia, nel commentare alla AdnKronos la proposta avanzata dagli esperti dell'Unesco di "iscrivere Venezia e la sua laguna nella lista del patrimonio mondiale a rischio".
Si chiede Cacciari: "Venezia è a rischio? Il rischio di Venezia è legato a catastrofi naturali e climatiche che possano determinare l'innalzamento del livello del mare. Dopo di che, certamente c'è una grossa pressione turistica, come del resto a Firenze o a Roma. Ma che vogliamo fare? L'economia italiana si regge per il 20% sul turismo e per fortuna che c'è il turismo: cosa vogliamo fare, perdere anche quello dopo aver perso la chimica, l'elettronica, la meccanica, l'industria dell'automobile? Vogliamo perdere anche il turismo perché l'Unesco ci dice che è dannoso? Piuttosto, tiri fuori i soldi per fare le opere che servono invece di parlare a vanvera... più fatti e meno parole!", conclude Cacciari.
(di Enzo Bonaiuto)