
Il percorso evolutivo dell'artista nella più grande esposizione monografica a lui dedicata
A 30 anni dalla scomparsa del celebre fumettista, Hugo Pratt è protagonista a Siena della più grande mostra monografica a lui dedicata. Dall'11 aprile l 19 ottobre il Palazzo delle Papesse, su iniziativa di Opera Laboratori, ospita "Hugo Pratt. Geografie immaginarie", che racconta l'artista attraverso 300 opere originali tra tavole, disegni a china e acquerelli. Sono esposti anche materiali inediti, come schizzi, bozzetti e documenti personali, sculture di legno. Grandi riproduzioni, un allestimento coinvolgente con installazioni e scenografie digitali consentono di entrare nell'universo di uno dei disegnatori che tra i primi ha trasformato il fumetto in un mezzo espressivo con un valore artistico e letterario, attraverso supporti multimediali che facilitano l'approccio all’autore con proiezioni alle pareti, filmati e anche due sale immersive.
All'ingresso di Palazzo delle Papesse l'imponente statua che raffigura Corto Maltese realizzata dalle grandi officine di Opera Laboratori, replica fedele di quella in bronzo - di due metri e mezzo e oltre 250 chili di peso - realizzata da Livio Benedetti, scultore franco-italiano amico di Pratt, e attualmente ospitata nella piazza Hugo Pratt di Grandvaux.
Nelle sale rinascimentali di Palazzo delle Papesse viene raccontata la vita e l'arte del papà di Corto Maltese nella mostra curata da Patrizia Zanotti e Patrick Amsellem della società Cong che gestisce e promuove tutto il patrimonio artistico di Pratt, con l'allestimento dell’architetto Giovanni Mezzedimi. "In questa mostra - spiegano i curatori - abbiamo cercato di illustrare il genio di Pratt esponendo non solo le sue celebri strisce a fumetti e i suoi straordinari acquarelli, ma abbiamo provato a raccontare le origini e il continuo percorso evolutivo di questo grande disegnatore e narratore".
La mostra si muove su più filoni espositivi partendo dall'infanzia e dalla formazione di Pratt. La sua sete di conoscenza lo ha portato a raccogliere ben 17.000 libri di ogni formato ed epoca nella sua biblioteca contribuendo al suo stile in continua evoluzione nel corso di cinquant’anni di prolifica attività. "Per questo motivo - precisano Patrizia Zanotti e Patrick Amsellem - le creazioni del maestro veneziano rimangono fervidamente vive e vengono costantemente riscoperte e interpretate".
Poi c'è la passione per il mondo del cinema che nasce in lui fin da giovanissimo, quando la nonna lo portava a vedere pellicole western o film come Gli ammutinati del Bounty o Il risveglio delle Strega rossa dai quali indubbiamente nasce in lui il fascino per il mondo marinaro che farà da sfondo al suo più iconico personaggio: Corto Maltese.
L’ispirazione letteraria presa da libri come l'Isola del tesoro di Robert Louis Stevenson, una delle sue avventure preferite, adattata in un memorabile racconto a fumetti, senza dimenticare l'universo poetico di Rimbaud e Kipling, i cui versi Pratt inserisce fra i dialoghi dei suoi fumetti, ma anche Rilke, Shelley, Coleridge, London presenti in tante sue storie. Fino ad arrivare all'Odissea che per Pratt è il romanzo d'avventura per eccellenza: "Tutti gli avventurieri sono in qualche modo figli di Omero". Il marinaio, l’icona che ha reso Pratt famoso in tutto il mondo, nasce, dunque da tante immagini cinematografiche, dai libri letti e dal desiderio di libertà innato del grande artista veneziano.
Impossibile non ricordare le donne che hanno ispirato Pratt lungo tutto il suo percorso artistico. Avventuriere, rivoluzionarie, romantiche ma sempre dal carattere forte. Le figure femminili raccontate da Pratt sono spesso coinvolte in ruoli straordinari e hanno in comune con Corto Maltese l’amore per la libertà e il rispetto. Fra i molteplici interessi artistici, Pratt ha manifestato una notevole attrazione nei confronti del movimento della Pop Art, fra le due figure chiave di questa corrente artistica, Andy Warhol e Roy Lichtenstein, avevano creato un particolare linguaggio visivo ispirandosi al mondo dei fumetti ingrandendo immagini partendo da una vignetta. La risposta di Pratt, attraverso copertine e opere serigrafiche di grande formato, iniziò negli anni ‘60 e proseguì per tutta la vita portandolo ad ingrandire a dismisura determinati dettagli presenti nei suoi disegni, tanto da renderli astratti.
"L'arte del disegno di Pratt - aggiungono Zanotti e Amsellem - è al servizio di questa libertà di espressione. Le sue linee semplici e chiare sono ridotte all'essenziale per raggiungere direttamente il lettore, il suo bianco e nero è radicale. L'uso dell’acquerello amplia l’immaginazione, rendendola poetica e tendente al sogno". Il grande lavoro di Pratt non si limita, dunque, alle avventure di Corto Maltese. Nel corso della sua vita di viaggi e incontri, il maestro veneziano tradusse nelle sue storie le atmosfere assimilate nelle geografie del mondo.
"Questa mostra - concludono gli autori - vuole idealmente condurre i visitatori attraverso sette porte che possono essere considerati ingressi e percorsi dentro altrettanti mondi dello splendido immaginario di Hugo Pratt che nasce sicuramente dalla visione di numerosi film e dalla lettura di tanti libri. Vuole anche rendere omaggio a un grande artista del Novecento, un vero apritore di porte che ci ha condotto con le sue storie a compiere un viaggio che è quasi un sogno nei diversi mondi dei suoi molteplici interessi risvegliando in noi il vero senso dell'avventura: la ricerca di ciò che deve ancora avvenire". Ci voleva un grande intellettuale del Novecento come Umberto Eco per definire al meglio l'essenza del grande maestro veneziano: "Pratt rende materia di narrazione avventurosa la propria nostalgia della letteratura, e la nostra".