Inaugura il 18 marzo, e prosegue fino al 28 aprile, la mostra 'Youth codes'. L'esposizione ospitata dallo spazio romano Matèria e curata dal gallerista Niccolò Fano insieme al fotografo Gianpaolo Arena, raccoglie due serie fotografiche dedicate alla controcultura giovanile fra gli anni Settanta e Ottanta.
Karen Knorr e Olivier Richon firmano il lavoro 'Punks', incentrato sul genere musicale inglese rappresentato nel momento della sua affermazione: fotografie in bianco e nero, illuminate dal flash, bloccano una generazione disperata che aveva perso fiducia nel futuro. Discorso simile per la seconda serie in mostra, 'Colossal youth' di Andreas Weinand. La serie è ambientata negli anni Ottanta quando il punk aveva esaurito la sua carica rivoluzionaria e i giovani cercavano risposte nella musica elettronica e nei festival che da lì a poco sarebbero sfociati nella cultura rave.
Emergono chiare le corrispondenze fra la ricerca dei tre fotografi e la coeva estetica fotografica che reagiva al concettuale, puntando su un'arte più intima che ha trovato poi in Nan Goldin la sua più famosa interprete.