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La truffa

Del Vecchio, Beretta, Menarini: il gotha dell'imprenditoria nel mirino del falso Crosetto

Il gruppo di truffatori, usando il nome del ministro della Difesa, ha tentato raggiri milionari. Tre le denunce finora. Tentata frode anche ad Armani, Marco Tronchetti Provera e Diego Della Valle

Guido Crosetto - Fotogramma
Guido Crosetto - Fotogramma
09 febbraio 2025 | 08.22
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C’è anche la famiglia Del Vecchio, a quanto apprende l’Adnkronos, tra le persone contattate - senza cadere nel tranello - dal gruppo di truffatori che usando il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto hanno tentato raggiri milionari.

Il nome di uno degli eredi del fondatore di Luxottica, tra le famiglie più ricche d’Italia, compare nell’elenco su cui la procura di Milano sta lavorando. Tra i nomi dei contattati (non truffati) c'è il gotha dell’imprenditoria e della finanza italiana tra cui lo stilista Giorgio Armani, un esponente della famiglia Moratti, Marco Tronchetti Provera, l'amministratore delegato di Tod's Diego Della Valle e Patrizio Bertelli, marito di Miuccia Prada e presidente del gruppo.

Al momento sono tre le persone che hanno denunciato, tra cui l'unica vittima certa - sul nome c'è il massimo riserbo - che ha consegnato quasi un milione di euro per liberare, era questa la leva utilizzata al telefono, soldati o giornalisti rapiti in Medio Oriente. A non cadere nella rete, ma a denunciare ai carabinieri la tentata truffa, è stato anche un esponente della famiglia Beretta, a capo della multinazionale produttrice di armi, e il gruppo Menarini.

Come funzionava la truffa telefonica ai big

La truffa telefonica era ben congegnata: i soldi venivano chiesti, sfruttando il recente caso di Cecilia Sala, per arrivare alla liberazione, così sostenevano, di giornalisti rapiti in Medio Oriente. Il gruppo è stato capace di utilizzare tantissimi numeri "clonati", uno con prefisso di Roma, ma anche dello staff del ministro Crosetto.

Sono alcuni i professionisti milanesi rimasti impigliati nella truffa telefonica. Sui bonifici effettuati dall'unica vittima che ha denunciato, la procura di Milano sta indagando e sta cercando di bloccare i soldi elargiti.

Il monito di Bankitalia

La truffa, però, non sembra l'unica. Da Banca d'Italia arriva un invito alla prudenza. "Si sono verificati di recente alcuni tentativi di truffa che utilizzano indebitamente il nome e il logo della Banca d'Italia", come ad esempio richieste di denaro per liberare giornalisti rapiti all'estero, "con la promessa di una restituzione da parte della Banca d'Italia" si legge in una nota dell'istituto, completamente estraneo a tali richieste. "Si raccomanda di non fornire alcuna risposta e denunciare i casi all'autorità giudiziaria".

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